REDAZIONE VIAREGGIO

La città liberata. Memorie antifasciste

Domani a Palazzo delle Muse il volume di Fulvetti e Ventura a chiusura degli eventi a 80 anni dall’entrata degli alleati.

Ottant’anni fa i partigiani della formazione Garosi, dopo uno scontro a fuoco con i tedeschi, entrarono in Largo Risorgimento e liberando la città dal nazifascismo

Ottant’anni fa i partigiani della formazione Garosi, dopo uno scontro a fuoco con i tedeschi, entrarono in Largo Risorgimento e liberando la città dal nazifascismo

VIAREGGIO

Sono passati ottant’anni da quando i componenti della formazione partigiana “Garosi“, insieme agli alleati, entrarono in Largo Risorgimento, portando, con sé, la liberazione di una città assediata dall’oppressione nazifascista. Dopo giorni, anni, di scontri, combattimenti, case distrutte e civili feriti e uccisi, con una crudeltà e ferocia disumana. In una tragedia, folle, criminale, che ha scritto le pagine più atroci e tristi della nostra storia. Una storia che, ogni anno, così come ogni giorno, andrebbe documentata, ricordata e raccontata. Così come, anche per questo anniversario, è stato fatto dal Comune di Viareggio, in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Lucca, con un calendario di eventi e appuntamenti, partiti, con la deposizione di corone, ancor prima del 16 settembre, giorno in cui, ufficialmente, la città fu liberata, per proseguire con lo spettacolo di Aldo Cazzullo al Teatro Jenco e la cerimonia di commemorazione con la Corale Puccini.

In un lungo programma di memoria e ricordo che continuerà e si concluderà domani, alle 17.30 nelle sale espositive di Palazzo delle Muse, con la presentazione del libro di Gianluca Fulvetti e Andrea Ventura “Antifasciste e antifascisti. Storie, culture politiche e memorie dal fascismo alla Repubblica“, alla presenza dell’autore Ventura, in dialogo con Filippo Gattai Tacchi, di Isrec Lucca. Un libro che recupera, e racconta, le storie di chi, al fascismo, si oppose, mettendo al centro il vissuto quotidiano, i percorsi coraggiosi e dolorosi, in nome, appunto, della libertà. Dentro, e fuori l’Italia.