Una mareggiata eccezionale, con onde alte più di quattro metri. Riavvolgendo il nastro dei ricordi e ripescando le foto dagli archivi, era già successo di vedere la Passeggiata invasa dai marosi. Ma è una di quelle cose eccezionali, appunto, che accadono una, forse due volte in una generazione. L’impatto sugli stabilimenti balneari è stato devastante. Torre del Lago e la Darsena, con le loro spiagge immense, se la sono cavata un po’ meglio: il mare, con tutta la potenza sprigionata ieri mattina, è arrivato a lambire le strutture ma senza intaccarle. La Passeggiata, invece, è stata investita in pieno. Il mare è arrivato alle cabine e oltre. E chi ha botole e scantinati ha dovuto lottare contro l’acqua che prepotentemente ha iniziato ad allagare gli spazi in cui viene stipata l’attrezzatura per la stagione. Qualcuno, prevedendo il disastro in arrivo, è corso ai ripari facendo realizzare una duna artificiale di fronte al proprio stabilimento e proteggendo i piani interrati con l’acqua stop.
Altri, invece, sono stati colpiti nel modo più duro. Il bagno Guido, all’altezza del Royal, è stato travolto dalla piena. E per tutta la giornata di ieri, i proprietari hanno dovuto lottare con le unghie e con i denti per non essere sopraffatti. "Stiamo facendo alzare un muro per evitare che l’acqua entri in casa – racconta la titolare Simonetta Romani –; siamo qui da stamani (ieri per chi legge; ndr) all’alba. Abbiamo chiamato i vigili del fuoco e la protezione civile per chiedere i sacchi di sabbia. Ma non abbiamo visto nessuno". D’altronde, solo poche ore prima si erano verificate le piene nell’entroterra toscano.
Al bagno Guido hanno dovuto fare da soli. E nonostante gli sforzi, hanno subìto danni enormi. Il mare ha risalito i quasi cento metri di spiaggia che lo separano dalle cabine e ha allagato completamente gli scantinati dove sono stipati le attrezzature da spiaggia e quelle del ristorante, la contabilità dell’impresa e il quadro elettrico, che ha smesso di funzionare. E così non sono potute entrare in funzione le pompe. Ha dovuto provvedere una ditta privata con un proprio generatore. "Adesso abbiamo paura che il mare allunghi ulteriormente – continua la proprietaria –; ringraziamo l’impresa Dinelli e le altre ditte che ci stanno aiutando, ma abbiamo il bagno distrutto. Nessuno ci ha aiutato, abbiamo dovuto fare tutto da soli. E ora non so dove troveremo i soldi per il materiale distrutto e per ripartire la prossima stagione. Sono decenni che lavoro sul mare e una cosa del genere non l’avevo mai vista".
"Questa mareggiata enorme ha provocato diversi danni – riepiloga il presidente dell’associazione balneari Tommaso Magnani –; a Torre del Lago e sulla Marina di Levante gli stabilimenti sono stati difesi dalla lunghezza della spiaggia. Invece, il tratto che va dalla Burlamacca alla Fossa dell’Abate è stato fortemente interessato: il mare ha coperto tutta la spiaggia arrivando tra i vagoni e allagandoli. I danni peggiori li hanno avuti i bagni con gli scantinati che sono stati totalmente sommersi. A seconda di quel che viene stipato, i danni possono essere anche ingenti". L’associazione, comunque, è già in contatto con l’assessore Alessandro Meciani – pure lui balneare – per chiedere la dichiarazione dello stato di calamità. "L’assessore si è interessato subito della nostra situazione – continua Magnani –, l’ho sentito fin dalla prima mattina e penso che stiano già lavorando alla procedura per lo stato di calamità naturale. Ora, passata la bufera, bisognerà fare una ricognizione dei danni. Che non saranno lievi: il mare è entrato in vari punti tra la Terrazza, il Royal e Piazza Mazzini".
Daniele Mannocchi