La deformazione dei suoli: "Tutta la Versilia è grave". Incuria e piogge estreme sgretolano le belle colline

Il geologo Cortopassi analizza le cause del dissesto aggravato dall’uomo "Terreni fragili anche per la tettonica, che ha mescolato pietra e argilla".

La deformazione dei suoli: "Tutta la Versilia è grave". Incuria e piogge estreme sgretolano le belle colline

La deformazione dei suoli: "Tutta la Versilia è grave". Incuria e piogge estreme sgretolano le belle colline

CAMAIORE

La Versilia frana. Le piogge innescano una "bomba" naturale: perché colline e montagne sono nate così, e chi le occupa non fa la giusta manutenzione del territorio. Via Balza Fiorita è solo la punta dell’iceberg. Da un punto di vista diverso, ma complementare, il geologo Alessandro Cortopassi conferma i problemi e le soluzioni prospettate su queste pagine dall’ingegner Andrea Biagiotti.

Perché in Versilia le frane si susseguono in continuazione?

"Dagli anni ’90 le condizioni meteo sono cambiate. Le piogge intense sono la causa principale dell’innesco dei movimenti franosi. Hannp ormai frequenza stagionale o annuale, non sono più eccezionali".

Piogge intense, siccità, alte temperature, nevicate inattese: tutto qui?

"C’è un altro motivo intrinseco delle frane, dovuto alla pendenza e fragilità dei versanti collinari, come si vede a Pietrasanta, Seravezza e Stazzema. E poi ci sono le cause antropiche, dovute all’attività dell’uomo".

Però ci sono colline e montagne abitate che non franano così spesso.

"I movimenti franosi si attivano per la forza di gravità: purtroppo abbiamo un reticolo viario sulle colline che attraversa le frane e crea maggiore debolezza. A questo punto diventano importanti il monitoraggio e la manutenzione del territorio".

Una volta privati e enti pubblici la facevano. Di cosa c’è bisogno?

"Serve una corretta regimazionde delle acque. Spesso nelle strade colinari l’acqua scorre lungo la carreggiata e si convoglia in un punto: e lì molto spesso l’acqua attiva o riattiva le frane. Manutenzione e prevenzione sono fondamentali, anche perché quando la frana si attiva come a Santa Lucia, intervenire per bonificarla è molto costoso. In genere servono interventi strutturali che costano da 200 mila a oltre 1 milione di euro".

Allora la cosiddetta fragilità della Versilia è solo negligenza umana?

"No. In Versilia il territorio ha una composizione eterogenea. È fragile perché ha subito un’intensa deformazione tettonica, i terreni superficiali sono limoso-argillosi, e quindi propensi al dissesto. Il quale è frutto della combinazione delle caratteristiche meccaniche dei terreni e della pendenza dei versanti. Per questo in Versilia, con piogge e cattiva regimazione idrica, i movimenti franosi si attivano più facilmente che in altri contesti".

Politici e tecnici camaioresi vogliono allargare la strada franata scavando lato monte. Che problemi comporta questa soluzione?

"La frana della Balza Fiorita non è una delle più grandi in quella zona del Camaiorese. Sono più importanti quelle di Contra, del Belvedere e di Brenti. Sono movimenti noti perché i geologi hanno il Pai, il Piano di assetto idrogeologici che ha censito tutti i movimenti franosi attivi e potenziali. Gli interventi strutturali per le frane si fanno con delle paratie di pali, sulla parte a valle della carreggiata che la sostiene. Se non è possibile perché la strada ha già ceduto, si cercano soluzioni alternative che possono anche prevedere un arretramento a monte".

Allora è tutto a posto?

"Bisogna fare molta attenzione perché comunque va consolidato il fronte su cui verrà posizionato il nuovo tracciato. Prima va fatta l’idagine geognostica e poi va progettato l’intervento di contenimento. Resta comunque fondamentale il drenaggio delle acque, per evitare di concentrare il deflusso al di sotto o nel corpo di frana".

Beppe Nelli