Si passa dal "mai vista una mareggiata come questa", a "vent’anni fa ci furono onde come quelle dei giorni scorsi". Non ci sono più le messe stagioni, neanche in spiaggia. Ma su una cosa i balneari sono d’accordo: da Viareggio a Lido di Camaiore e in minor misura a Marina di Pietrasanta e al Forte, i danni ammmontano a milioni di euro.
Il presidente della categoria viareggina Tommaso Magnani sta raccogliendo le segnalazioni dei colleghi: "Ci sono scantinati allagati con attrezzature da buttare, danni alle strutture murali, legname compromesso. Ci sono bagni che nel sottosuolo avevavano vani abitabili, magazzini, o motori e filtri delle piscine. Un filtro a diatomee, cioè farina fossile, costa tantissimo. Per i motori si va da 10 mila euro in su. Il danno minimo supera i 10 mila euro a testa",
Sulla Marina di Ponente gli allagamenti più massicci riguardano poco più di 20 strutture. E sono pochissime le aziende che hanno una copertura assicurativa. Perché costa carissima, a fronte di un massimale per ristori delle mareggiata di appena 10 mila euro. Se entra l’acqua salata nel vano motori della piscina, ricomprare tutto costa molto di più.
"Tutti noi – prosegue Magnani – abbimao passato il fine settimana a pulire e buttare via le attrezzature distrutte. Ringraziamo Del Ghingaro e la protezione civile perché la diga di sabbia ha evitato ulteriori devastazioni. Ora però chiediamo al Comune se per il futuro, ogni inverno, si potrà erigere la muraglia di sabbia in via preventiva. Difenderebbe non solo noi ma l’intera Passeggiata. Abbiamo avuto venti a 60 nodi che nella Manica sono arrivati a 200 kmh: un evento straordinario, il clima è cambiato. Quel che accadeva ogni 15 anni ora capita più frequentemente. La costa va difesa in modo permanente". Come dal 2012 fa la Marina di Levante, con la barriera di sabbia da cima a fondo. A Ponente, invece, c’erano pochissimi rialzi fatti da singoli bagni, e l’acqua è girata attorno.
Gli stabilimenti danneggiati duramente a Lido di Camaiore, sono almeno quattro (Alberto, Grazia, Doge, Suisse Argentina), ma il presidente Marco Daddio sottolinea che tanti colleghi non sanno ancora cosa è successo nei sottoscala allagati non solo dalle ondate, ma anche dalla falda freatica risalita. Questo il resoconto parziale: "Il sale rende inservibile ogni cosa che funziona con l’elettricità. Sono saltati impianti elettrici, motori delle cucine, e tanta roba nei magazzini è da buttare via. Solo io, con vernici attrezzature e decespugliatori, sono ad almeno 8 mila euro di perdite. Tutto da ricomprare. E bisogna vedere cosa accadrà alle piante dei giardini, dai pitosfori alle palme, visto che il terreno è impregnato di sale. È devastata anche la spiaggia, bisognerà ricostruire la linea di costa diritta. Ci sono tubi rotti, il mare è arrivato alle cabine benché Lido abbia la Passeggiata rialzata rispetto a Viareggio. Ci vorrà del tempo per monetizzare il disastro perché tante strutture sono ancora sotto il livello del mare e non si vedono i danni. Se guardiamo all’intera Versilia sarà un conto di milioni. E non parliamo dei pozzetti pieni di sabbia".
A Lido, inoltre, una diga come quella di Viareggio non è mai stata autorizzata. "La muraglia – conclude Daddio – è utile se si fa prima, non dopo. Serve un accordo tra i sindaci della Versilia per salvaguardare non solo i bagni ma il fronte mare delle nostre località. Mareggiate come questa le ho viste anche 20 anni fa. Il cambiamento climatico serve per non prendersi le responsabilità della mancata manutenzione del territorio e delle alberature. E nessuno taglia più i pini vecchi, la trafila delle autorizzazioni è impossibile".