La digitalizzazione dei sistemi: "È una rivoluzione epocale"

Il sottosegretario Alessio Butti: "La tecnologia aiuta a migliorare le prestazioni sanitarie". Ma intanto avverte: "Dobbiamo sensibilizzare di più l’opinione pubblica sui corretti stili di vita".

La digitalizzazione dei sistemi: "È una rivoluzione epocale"

Il sottosegretario Alessio Butti (al centro) insisme al sindaco Del Ghingaro

Nella cura del sistema sanitario nazionale, che manifesta le sue sofferenze e insofferenze, "la digitalizzazione, insieme ad un corretto stile di vita su cui dobbiamo continuare fare formazione e sensibilizzazione, avrà un ruolo chiave. La sanità digitale non è solo tecnologia – spiega il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione Alessio Butti –. È una rivoluzione epocale del modo di erogare le prestazioni sanitarie, un cambiamento radicale che coinvolge tutti noi: dai sanitari ai cittadini".

In apertura della Festa della Salute – che proseguirà anche oggi al “Principino“ – il sottosegretario Butti ha descritto a La Nazione i tre pilastri della sanità del futuro "Che in fondo – precisa – è già un presente che prende corpo". Ovvero il Fascicolo sanitario elettronico (Fse 2.0), la telemedicina e l’intelligenza artificiale (Ai), "Questi strumenti – sostiene – rappresentano le fondamenta di un sistema sanitario sicuramente più efficiente e accessibile".

Il fascicolo diventa uno strumento non più solo amministrativo "ma sanitario, che permetterà al medico, nel pieno rispetto della privacy, di seguire l’evoluzione di un paziente, raccogliendo tutti gli esami, gli screening, le valutazioni, e dunque di ricevere gli alert che gli consentono di intervenire e fare prevenzione. E la prevenzione – prosegue il sottosegretario Butti – si traduce in salute, nella possibilità di ridurre i ricoveri per le cronicità, e dunque anche in un risparmio per il nostro sistema sanitario". Per spingere sulla telemedicina, importante soprattutto in questo tempo, visto la penuria di medici, "è fondamentale prima di tutto connettere il Paese. Ed è quello che stiamo facendo, cercando di recuperare i ritardi accumulati dal passato". Mentre a proposito dell’Intelligenza artificiale "Non sostituirà i professionisti sanitari, ma – precisa Butti – potenzia la loro capacità di diagnosi e trattamento, migliorando velocità e l’efficacia delle decisioni cliniche specialmente nella diagnostica per immagini e nella gestione delle malattie croniche".

L’invito del sottosegretario con delega all’innovazione Butti "È ad aver fiducia nella tecnologia, e non paura. Occorre governarla, disciplinarla e democratizzarla. Siamo di fronte ad una sfida nuova, ad un Rinascimento digitale che, come quello culturale, pone comunque l’uomo al centro".

Mdc