
Tante persone in Passeggiata, qualcuna in centro, ma non nei negozi di abbigliamento e regali. La tendenza generale sembra essere questa. E non va meglio neanche sul fronte gastronomico. Anche il boom domenicale ha riguardato soprattutto i bar e i pochi ristoranti aperti. "Gente da fuori è venuta — sostiene Sergio Santucci del negozio Vignali — domenica un po’ di flusso per la rincorsa al regalo c’è stato. Certo è che gli incassi che non sono stati fatti, rimangono persi. Le previsioni di qui alla fine dell’anno non sono comunque rosee. E il futuro è ancora più incerto".
"Siamo a un 30% del lavoro dello scorso anno — dicono anche dal negozio Penelope — e non è con un giorno solo che si risolleva il lavoro di un mese. Se fossero stati 15 giorni con un afflusso come domenica sarebbe stato diverso, ma così non è. In più tante persone hanno comunque paura a entrare in negozio. Forse con gli assembramenti che ci saranno durante le festività ci ritroveremo punto e a capo". In centro Laura Tartaglia di Isabel spiega: "Domenica in giro c’era tanta gente, ma non si è visto lo stesso riscontro nei negozi. Questo d’altronde è un Natale sottotono e infatti non si vede la corsa ai regali. Di contro i bar e ristoranti sono pieni, speriamo solo che questo non porti a un aumento dei contagi a gennaio perché sarebbe un bel guaio". Di diversa opinione Andrea Vannini di The Olly’s Crown. "Sta andando molto bene — dice — sia come afflusso di persone che vendite. Gennaio rimane invece ancora un punto interrogativo, bisognerà capire che in zona saremo. Speriamo gialla per via dei saldi".
Anche sul fronte gastronomia la situazione non sembra essere delle migliori. "Il lavoro è calato del 50% — afferma Gemma Pieri dell’omonima attività — e questo non facendo un calcolo drastico. Qualche ordinazione c’è, ma poca roba. Pesano soprattutto le mancanze dei proprietari delle seconde case e l’impossibilità di fare cenoni in grande stile. In più avendo tempo libero le persone tendono a cucinarsi i piatti a casa e magari vengono da noi per qualche contorno. Le confezioni invece sono andate di più, ma anche di queste ne abbiamo ancora tante". Situazione simile anche in Darsena. "Non si può dire che sia il Natale dell’anno scorso — sospira Letizia Torre di Cuore e Gusto — per ora le ordinazioni scarseggiano e si arriva a fatica a fine giornata. In più tante persone hanno paura anche a uscire di casa, poi ora col virus nuovo non ne parliamo".
Un po’ meglio la situazione a Città Giardino. "Ordinazioni ne abbiamo — sostiene Alessandra Cappelli della gastronomia al Gambero Rosso — però certo la mancanza delle seconde case pesa, poi in un quartiere come il nostro. Viviamo giorno per giorno, come per le consegne coi fornitori che ormai non avvengono più ogni tre settimane. Domenica per esempio abbiamo lavorato molto ma oggi è già più di magra. Siamo aperti in vista delle ordinazioni di Natale".
Alice Gugliantini