DANIELE MANNOCCHI
Cronaca

La Fondazione celebra il maestro Cura. Concerto speciale... con grandi attese

In estate ricorrono i 30 anni dal debutto al Teatro. E nel 2026 l’artista porterà in scena il suo omaggio a Puccini

Il direttore artistico Angelo Taddeo assieme al maestro Josè Cura

Il direttore artistico Angelo Taddeo assieme al maestro Josè Cura

Un grande spettacolo – "innovativo, ricercato, ma soprattutto emozionante" – per omaggiare (in ritardo) i 30 anni dall’esordio del maestro Josè Cura al Gran Teatro Puccini. Era il 1995 quando l’affermato artista internazionale, allora appena 31enne, portò in scena la Tosca di Puccini. Da allora, di tempo ne è passato – "in un soffio...", sospira Cura –, il giovanotto è diventato nonno ma continua a brillare di creatività.

Alla base di tutto c’è il profondo legame tra Josè Cura e Giacomo Puccini. "Ogni volta che vengo a Torre del Lago – ha spiegato – vado a visitare la sua villa e a salutarlo". E proprio da questo amore postumo per il gigante della lirica è arrivata l’ispirazione per partorire Estasi ed agonia. "Si tratta di uno spettacolo che ripercorre le ultime 24 ore di vita di Puccini – spiega Cura –, è un po’ la via Crucis del Maestro, con una proiezione dei suoi ricordi narrata in prosa e in poesia. Vi garantisco che sarà uno spettacolo coinvolgente: quando abbiamo letto il libretto, abbiamo riso, pianto, ci siamo emozionati tanto. E con il rinvio di un anno, saremo in grado di mettere in scena lo spettacolo in un ambiente rinnovato, e non in un contesto d’emergenza. Avere i capelli grigi, in questo, aiuta: si sviluppa la virtù della pazienza e si riesce a scegliere i tempi giusti...".

Inizialmente previsto per il 31 luglio di quest’anno, lo spettacolo è stato posticipato al cartellone del 2026. "Abbiamo invitato il maestro Cura per celebrare i 30 anni dalla sua Tosca – racconta il direttore artistico Angelo Taddeo – organizzando con la Fondazione un grande avvenimento per l’estate con un artista di fama internazionale che adora Puccini. Ad oggi, l’obiettivo è consolidare questo spettacolo; pertanto, a fine luglio organizzeremo un concerto speciale con Josè Cura, mentre Estasi ed agonia sarà il fiore all’occhiello dell’estate 2026".

"Josè ha idee innovative e una grande disponibilità – sottolinea il neo direttore generale (è in forza da un mese) Giovanni Padula –; assieme a lui lavoriamo a un rilancio della Fondazione, che in futuro potrà contare anche su Villa Caproni e sul Parco della Musica. Lavorare con artisti come Cura ci aiuta a trovare una direzione per il potenziamento del Festival".

Per il concerto di fine luglio che celebrerà i 30 anni dall’esordio del maestro, nei prossimi giorni saranno svelati i primi nomi dei protagonisti.

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