DANIELE
Cronaca

La furia dal cielo . I racconti degli sfollati:: "Volava via ogni cosa. Perfino oggetti di ferro"

Due notti da sfollati al dormitorio allestito all’ex circoscrizione Marco Polo. Sono assistiti dall’amministrazione comunale, ma non hanno le docce. Una mamma col bambino è stata accolta in un albergo della frazione. .

La furia dal cielo . I racconti degli sfollati:: "Volava via ogni cosa. Perfino oggetti di ferro"

La furia dal cielo . I racconti degli sfollati:: "Volava via ogni cosa. Perfino oggetti di ferro"

Mannocchi

Mentre a Torre del Lago proseguono i lavori per rimettere in sicurezza l’area devastata dal downburst (raffica discendente) di lunedì, gli evacuati hanno passato le prime due notti di sistemazione provvisoria smistati tra parenti, strutture ricettive e un’area appositamente adibita dal Comune all’ex circoscrizione Marco Polo. Si tratta del dormitorio straordinario per l’emergenza freddo, approntato al primo piano dell’edificio e che ha dato riparo nella notte di ieri a una decina di persone. Al netto dei disagi che per forza di cose si incontrano quando si viene forzati fuori da casa propria, la scelta pare essere stata oculata: non si segnalano problemi di sorta e, a parte qualche servizio accessorio, gli evacuati hanno ricevuto tutto il necessario.

"La nottata è stata tranquilla, è andato tutto bene – racconta uno degli sfollati –: se proprio vogliamo trovare un problema, è che mancano le docce. Per il resto il ricovero è stato adeguato: le camere sono a posto, pulite, non c’è da dire nulla. Siamo solo un po’ in sospeso perché non sappiamo quanto dovremo stare qui. Ad oggi non ci hanno dato delle prospettive certe, quindi si vive un po’ alla giornata".

Nei terribili momenti in cui la tempesta di abbatteva su Torre del Lago, l’uomo non era in casa. Non ha sentito il tetto scoperchiarsi sopra la propria testa, ma ha comunque assistito in diretta alla furia degli elementi che spazzava via qualsiasi cosa si trovasse davanti. "Ero fuori, per strada – continua – e a un certo punto ho iniziato a vedere le tegole dei tetti che volavano via in mezzo al temporale. È stata una scena surreale, con il rumore del vento impetuoso in sottofondo e la gente che non sapeva cosa fare".

Gli evacuati, comunque, vengono monitorati costantemente dal Comune. "Non ci hanno lasciati soli – racconta ancora l’uomo –; al momento non sappiamo bene con chi interfacciarci se vogliamo avere delle risposte su quello che succederà nei prossimi giorni, ma ogni due, tre ore arrivano dei vigili urbani a farsi vedere e a rapportarsi con noi".

Il dato degli evacuati è stato fornito direttamente dal sindaco Giorgio Del Ghingaro nella serata di martedì: il dormitorio alla ex circoscrizione è stato attrezzato per ospitare dodici persone; un’altra decina hanno trovato ricovero dai parenti e infine una famiglia – mamma col figlio al seguito – è stata accolta in un albergo della frazione pucciniana: proprietà e gestori si sono messi fin da subito a disposizione per dare una mano a chi si fosse trovato in stato di necessità, segno tangibile della solidarietà che si è innescata per aiutare le sfortunate vittime dell’ondata di maltempo.

Maltempo che, nella fase acuta del downburst, la raffica di vento che scende in picchiata e spazza via tutto quel che gli si para davanti, si è protratto per una manciata di secondi appena. Ma tanto è bastato a far calare l’apocalisse su Torre del Lago. "È volato via di tutto – racconta un residente che ha assistito in prima persona –: non solo le tegole, ma anche oggetti pesanti, pezzi di ferro, tutta roba potenzialmente pericolosa. È un miracolo che nessuno si sia fatto male. È stata davvero una visione terrificante, una cosa che ti fa sentire piccolo piccolo perché non sai veramente cosa fare, come muoverti". Un’ondata di maltempo e di paura che ha fatto oltre una ventina di sfollati. Che ha ferito la frazione pucciniana. Ma l’organizzazione dei soccorsi, la rete degli aiuti e la solidarietà stanno rispondendo da par loro. Cercando di non far sentire sole le vittime, che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni devastate dalla furia del vento.