Altro che torrone, panettone o pandoro innevato di zucchero a velo. Il boccone più dolce, per centinaia di studenti e le loro famiglie, è arrivato due giorni prima di Natale. Un boccone temporaneo, sì, ma graditissimo: l’accorpamento tra il “Don Lazzeri-Stagi“ di Pietrasanta e il “Marconi“ di Viareggio non s’ha da fare. Tutto rimandato di dodici mesi, vale a dire all’anno scolastico 2026-2027. A scuotere la testa di fronte alla prevista fusione di 14 istituti toscani, effetto di una legge del governo approvata nel 2022 e di un decreto interministeriale datato 2023, è stata la Regione che ha deciso infatti di sospendere l’esecutività di tale provvedimento rimandandolo di un anno. Il motivo di questa scelta è di natura prettamente numerica e riguarda i dati sulla popolazione scolastica utilizzati dal ministero per determinare il contingente dei dirigenti. Numeri che pare siano sottostimati rispetto a quelli reali, facendo così sballare calcoli e previsioni.
La sospensione è stata deliberata il 23 dicembre dalla giunta regionale, con la questione appesa ora a due elementi: la richiesta al ministero di una revisione di quei dati e in contemporanea l’attesa della sentenza del Tar che si pronunci sul ricorso pressentato dalla stessa Regione. È stata l’assessora regionale all’istruzione Alessandra Nardini a comunicare questa decisione al Comitato di coordinamento istituzionale della Toscana. In base al dimensionamento della rete scolastica e dell’offerta formativa per il 2025-2026, il numero di dirigenti scolastici previsti per la Toscana è di 452 unità, dato che ha portato alla necessità di ridurre il numero di istituzioni scolastiche autonome da 466 a 452 attraverso, appunto, 14 accorpamenti. "Nel frattempo – scrive Nardini – la Regione ha promosso un contenzioso, sia in sede costituzionale che amministrativa, che purtroppo non ha visto l’esito sperato. Per l’anno scolastico in corso, in seguito all’approvazione a fine 2023 del decreto mille proroghe, è stato consentito di ridurre il numero di accorpamenti da 15 a 4, e pertanto in Toscana risultano attive ad oggi 466 istituzioni scolastiche autonome".
Ma i dati della popolazione scolastica utilizzati dal ministero, come detto, sono risultati sottostimati rispetto a quelli reali. "L’Ufficio scolastico regionale – prosegue Nardini – ha fornito i dati effettivi e definitivi della popolazione scolastica toscana. La stima utilizzata come parametro per la determinazione, nel decreto interministeriale 127 del 30 giugno 2023, del contingente organico di dirigenti scolastici e di direttori dei servizi generali e amministrativi (Dsga, ndr), pari a 436.258, risulta inferiore rispetto al dato effettivo comunicato al settore regionale competente dall’Ufficio scolastico regionale riferito a novembre 2024, ossia 440.081. Pertanto gli accorpamenti previsti in tale decreto sono basati su conteggi errati. Per la Toscana tale errore nel valore della popolazione scolastica è stato confermato anche nei dati definitivi aggiornati a novembre 2024". Questo errore, secondo Nardini, avrebbe determinato la previsione di 5 accorpamenti in più, ossia 14 anziché 9. "Abbiamo approvato formalmente i 14 accorpamenti richiesti – conclude – ma sospendendo la loro esecuzione per un massimo di 12 mesi mantenendo invariato per il 2025-2026 il numero di 466 istituzioni scolastiche autonome. I dati definitivi di novembre 2024 hanno confermato che stabilire un numero di accorpamenti pari a 14 avrebbe potuto determinare una riduzione del personale dirigente e non dirigente ingiustificata e non conforme alla popolazione scolastica effettiva, con disagi per il personale, le famiglie e più in generale per le studentesse e gli studenti".
Daniele Masseglia