REDAZIONE VIAREGGIO

La Giordania intrisa di misticismo

Dieci minuti dopo essere salita sulla macchina che dall’aeroporto di Amman mi avrebbe condotto in hotel, il canto del muezzin...

Betania in Cisgiordania

Betania in Cisgiordania

Dieci minuti dopo essere salita sulla macchina che dall’aeroporto di Amman mi avrebbe condotto in hotel, il canto del muezzin ha annunciato la fine della giornata di ramadan. Il nostro autista si è fermato al primo chiosco e ha acquistato dei datteri giganteschi e polposi per mettere fine al digiuno iniziato con i primi raggi di sole. Non ero ancora arrivata a destinazione e già avevo fatto esperienza di quanto la religione fosse uno degli aspetti fondanti della Giordania. Fin dall’antichità questi territori sono intrisi di misticismo: è qui che fu battezzato Gesù, è in queste lande sperdute che Mosè parlava di Terra Promessa.

Siamo nella Valle del Giordano, un’oasi di terra fertile in mezzo a una zona desertica. L’acqua che scorre in quest’area ha permesso lo sviluppo di alcune tra le civiltà più antiche del mondo e ancora oggi in questa serra naturale si avverte una potente vibrazione primordiale proveniente da altri tempi. La valle raggiunge il Mar Morto a 400 metri sotto il livello del mare, costituendo così il punto più in basso di tutta la superficie terrestre. Secondo la tradizione, qui si trovavano cinque città bibliche tra cui Sodoma e Gomorra, fatto che rende la Rift Valley giordana ancora più drammaticamente struggente; mentre per altre fonti è qui che possiamo collocare il giardino dell’Eden biblico. Difficile rimanere indifferenti a tanta suggestione.

A Betania sorge uno dei luoghi simbolo dei pellegrinaggi in Cisgiordania: un tratto del fiume Giordano in cui i reperti rinvenuti dagli archeologi confermano l’attività di Giovanni Battista. Questo posto sacro ospita chiese, monasteri e fonti battesimali in un tripudio di fervore religioso che spinge alcuni credenti coperti da tuniche bianche a immergersi nelle acque del fiume Giordano per purificarsi.

Il sito giordano più venerato in assoluto è il monte Nebo, dove troviamo il monumento a Mosé situato nel luogo in cui si presume che il profeta sia morto e sia stato sepolto. Dalla terrazza di fronte alla piccola chiesa costruita dai primi cristiani bizantini si apprezza una vista emozionante sulla Valle del Giordano e sul Mar Morto. Lo sguardo spazia tra spazi sterminati in cui si alterna deserto e vegetazione fino ad arrivare ai tetti di Gerusalemme e Betlemme, accorciando le distanze tra popoli, storie e territori.