SERENA
Cronaca

La Grotta del Vento con i suoi tesori

La Grotta del Vento nel Parco Regionale delle Alpi Apuane: un viaggio sotterraneo tra stalattiti, stalagmiti e biodiversità, alla scoperta di un mondo carsico affascinante e millenario.

A Fornovolasco nel cuore delle Alpi Apuane si trova uno dei complessi carsici più spettacolari d’Italia

A Fornovolasco nel cuore delle Alpi Apuane si trova uno dei complessi carsici più spettacolari d’Italia

Puosi

Situata nel Parco

Regionale delle Alpi Apuane, vicino al borgo di Fornovolasco, la Grotta del Vento è uno dei complessi carsici più spettacolari d’Italia. Affascinati dai tesori sotterranei nascosti nelle profondità delle montagne, ogni anno e da oltre un secolo molti esploratori e appassionati di natura si immergono nel mondo ovattato e primitivo della Grotta del Vento per vedere da vicino fenomeni legati al carsismo. Il nome "Grotta del Vento" incuriosisce e non è casuale: è proprio il vento – in sinergia con l’acqua e con il tempo – che ha contribuito, nel corso di millenni, alla creazione di un vero e proprio mondo sotterraneo. Basta entrare nel primo tratto della grotta e varcare la porta blindata per accorgersi della differenza di temperatura con l’esterno e delle correnti d’aria che attraversano il sistema di gallerie. Nelle parti più interne della grotta la temperatura è per tutto l’anno di +10,7° C e l’umidità relativa si aggira intorno al 99%: a seconda della stagione in cui si visita lo shock termico può essere notevole. Anche la storia della sua scoperta è interessante: era il 1898 quando un gruppo di giovani di Fornovolasco convinse una bambina di 4 anni a infilarsi nella fessura da cui proveniva la corrente d’aria che li incuriosiva tanto. La bimba osservò che la strettoia si allargava e i ragazzi quindi si spinsero all’interno, per poi fermarsi per paura. Oggi la visita alla Grotta del Vento inizia con una discesa in profondità attraverso cunicoli e sale di straordinaria bellezza. Le stalattiti e stalagmiti, con le loro forme bizzarre, sembrano opere d’arte naturali, frutto di un lento processo di sedimentazione calcarea che dura da milioni di anni. La grotta si estende per diversi chilometri e i percorsi con tour guidati sono tre e di diverse difficoltà. L’esplorazione di sezioni più remote è riservata a geologi e speleologi, che continuano a studiarne le formazioni e il microclima peculiare. Si cammina lungo passerelle illuminate in modo da esaltare la spettacolarità delle concrezioni calcaree con la costante sensazione di trovarsi su un altro pianeta, lontani anni luce della vita quotidiana che abbiamo lasciato al parcheggio. Questa sorta di laboratorio naturale di biodiversità ospita anche una varietà di forme di vita che si sono adattate all’oscurità, come piccoli crostacei e insetti che vivono in un ecosistema affascinante e delicato. Il percorso si dipana tra laghetti di cristalli, concrezioni calcaree, una caverna chiamata Baratro dei Giganti che conduce alla Sala delle Voci, dove l’eco crea acustiche suggestive. Tra scalini e pozzi, canyon sotterranei e corsi d’acqua sotterranei, quando ci si ferma ci si accorge che il silenzio è assoluto, rotto solo dal lento gocciolare dell’acqua in una continua opera di modellazione che va avanti da millenni. Nella Grotta del Vento si è portati a riflette sulle forze della natura che lavorano nel sottosuolo e sull’incredibile capacità della Terra di creare meraviglie nascoste.