La guerra dei rifiuti. Transazione Sea-Camaiore. Atti a rischio annullamento

Il Tribunale di Firenze ha infatti dato ragione a Viareggio sull’accesso ai documenti. Questa sentenza dà adesso la possibilità di impugnare varie delibere. Fra queste la revoca di Miracolo da presidente e la fine del contenzioso.

La guerra dei rifiuti. Transazione Sea-Camaiore. Atti a rischio annullamento

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Gli atti di revoca di Fabrizio Miracolo da amministratore unico di Sea Ambiente e la conseguente nomina del suo successore potrebbero essere annullati. E stessa sorte potrebbe capitare anche all’atto transattivo stipulato tra Sea Ambiente e il comune di Camaiore con cui si metteva (o si pensava di mettere) un punto definitivo a un vecchio contenzioso legato al passaggio del servizio rifiuti a Camaiore da Sea a Ersu. La guerra dei rifiuti tra Viareggio e Camaiore, insomma, si arricchisce di un nuovo capitolo che potrebbe aprire scenari del tutto inaspettati.

Il Tribunale di Firenze, sezione imprese, in sede di reclamo ha accolto il ricorso d’urgenza proposto dal comune di Viareggio contro RetiAmbiente Spa e Sea Ambiente Spa e ha quindi ordinato alle società la consegna della copia integrale dei verbali del consiglio di amministrazione di RetiAmbiente Spa relativi alla revoca dell’amministratore unico di Sea Ambiente Spa e alla nomina del suo sostituto, nonché di tutta la documentazione, di natura giudiziale (atti e documenti di causa, verbali udienze, consulenze tecniche) e stragiudiziale (contratti, pareri) che hanno riguardato l’atto di transazione stipulato tra Sea Ambiente Spa e il Comune di Camaiore.

L’iniziativa giudiziaria del Comune di Viareggio, difeso dagli avvocati Leonardo Masi e Maria Lidia Iascone, si è resa necessaria in quanto sia RetiAmbiente Spa e Sea Ambiente Spa, nonostante la loro veste giuridica di società in house e nonostante i rispettivi statuti prevedano il diritto di accesso e di informazione dei soci di RetiAmbiente Spa, si erano espressamente rifiutate di provvedere alla consegna della documentazione richiesta dal comune di Viareggio, e ciò contravvenendo inoltre, secondo i giudici, a un parere dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), peraltro richiesto dalla stessa RetiAmbiente Spa. Nell’ordinanza il Collegio del Tribunale di Firenze ha sottolineato che il diritto di informazione dei soci di RetiAmbiente Spa non può essere compresso, ma anzi va considerato esteso a tutta la documentazione necessaria ai Comuni soci per l’esercizio delle funzioni amministrative e di controllo, di quelle relative agli obblighi di comunicazione, pubblicità e trasparenza, nonché in relazione ad ogni elemento conoscitivo riferiti alle società, e che il mancato rilascio di tale documentazione non consente di poter valutare la necessità di attivare i meccanismi del controllo su RetiAmbiente Spa quale affidataria in house del servizio di gestione integrata dei rifiuti e sulle sue società controllate (tra le quali Sea Ambiente). Il Tribunale sottolinea inoltre che le due questioni oggetto delle richieste dal comune di Viareggio sono da considerarsi significative in quanto impattano sul servizio pubblico gestito dalle due società e quindi soggetto al potere di controllo.

Una volta esaminata la documentazione, prosegue il Tribunale di Firenze, potranno essere valutate tutte le iniziative giudiziarie per reagire alle decisioni adottate dagli organi di RetiAmbiente Spa e di Sea Ambiente Spa, quali le azioni di responsabilità nei confronti dei soggetti che risulteranno responsabili di atti eventualmente dannosi.

Il comune di Viareggio pertanto valuterà l’impugnazione delle delibere che hanno autorizzato gli atti di revoca e nomina dell’amministratore unico di Sea Ambiente Spa, nonché l’atto transattivo stipulato tra Sea Ambiente Spa e il Comune di Camaiore. Il comune di Viareggio valuterà inoltre la reazione a ipotesi di danno arrecato alle società e al Comune, in tal caso investendo la magistratura ordinaria e/o contabile per il relativo risarcimento a favore della collettività viareggina.

Paolo Di Grazia