La guerra delle tariffe

Scuola: i genitori contro i rincari Chiesto un consiglio sul tema

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MASSAROSA

Impennata alle tariffe scolastiche senza neanche una comunicazione tempestiva. E ora, 190 famiglie massarosesi con i figli iscritti ai nidi e agli asili comunali, dopo aver incontrato tramite i propri rappresentanti il sindaco Alberto Coluccini, chiedono che il problema venga discusso in consiglio comunale. "A gennaio si è verificato un aumento spropositato delle rette dei nidi, della mensa e del trasporto scolastico – spiegano i genitori –; per la fascia più alta di reddito, si passa da 238,38 a 350 euro mensili per il modulo 7.40-14, e da 317,84 a 380 per il modulo 7.40-16, e le fasce sono passate da 10 a 7. Le nuove fasce Isee e le nuove tariffe per la fruizione dei servizi del nido, di ristorazione e trasporto, sono state adottate il 29 gennaio con deliberazione di giunta, ma solo in vigore dal 1° gennaio, quindi retroattivamente, e senza la possibilità di presentare l’Isee per l’anno in corso. L’aumento è stato comunicato solo il 26 febbraio per mail. Troviamo che questo sia legittimo, oltre che scorretto". A fine aprile, dunque, 150 genitori mandano una Pec al comune per discutere una sospensione della nuova tariffa, con rimborso di quanto già versato, "e in ogni caso per evitare uno spiacevole epilogo giudiziario della vicenda, come avvenuto in un comune limitrofo con esito favorevole alle famiglie". A inizio maggio, un primo contatto col sindaco che invita a "usufruire del bonus asilo nido dell’Inps: una risposta che non soddisfa poiché l’iniziativa è nazionale e il comune non si è impegnato né nel dialogo, né ad abbassare le quote". Si arriva a sabato scorso, quando alcuni genitori decidono di protestare simbolicamente davanti al comune con i passeggini vuoti (nella foto), "per chiedere la convocazione di nuovo consiglio comunale: è facoltà dell’amministrazione fare un cambio di bilancio per venire incontro alle famiglie. Ci siamo presentati come una rappresentanza di tutti i genitori che desiderano per i loro figli la possibilità di potersi permettere di usufruire dei servizi scolastici e di contribuire a creare una possibilità per tutte quelle famiglie che in futuro ne avranno bisogno". I manifestanti sono stati ricevuti dal sindaco, ma il bilancio dell’abboccamento non è stato positivo: "Non ha garantito una presa di posizione sulla riduzione delle rette, presagendo un ulteriore aumento. Chiediamo con forza che la questione sia discussa in consiglio comunale – chiudono i rappresentanti dei genitori – e che siano presi provvedimenti che vadano incontro alle famiglie".

Dal canto suo, l’amministrazione mette sul tavolo la situazione "non rosea" dei conti comunali: "Abbiamo mantenuto una esenzione per redditi fino a 10mila euro – spiega il sindaco Coluccini – e provato a razionalizzare la spese chiudendo un centro cottura e ricontrattato il costo dei pasti con uno sconto di 39 centesimi che dovrebbe portare a un risparmio di circa 120mila euro l’anno. Ma prima di queste misure, il costo della mensa era di un milione e 200mila euro, a fronte di un fatturato di 550mila circa. Mentre il costro del trasporto scolastico era si 190mila euro a fronte di un fatturato agli utenti di 35mila. Gli asili nido costano al comune 420mila euro, a fronte di rette per 170mila".