Il vento (o meno poeticamente una nostra telefonata ndr) ha portato a destinazione l’appello della presidente della Fondazione Carnevale Marialina Marcucci, che ha palesato la volontà di acquisire il marchio della Libecciata "affinché possa tornare patrimonio della manifestazione".
E dunque il messaggio è stato recapitato all’attenzione di Patrizia Lippi che, da una quindicina d’anni ormai, detiene i diritti (sul marchio da lei registrato) della banda folklorista; pensata nel 1953 per portare un soffio di note per le strade di Viareggio. Da dove quel “soffio“, colorato di biancazzurro come le onde increspate dal vento che suonava stravaganti strumenti al ritmo del cuore, manca ormai dal 2010.
Da quando fallì il tentativo fatto dall’allora Fondazione (e cogliamo l’occasione per ricordare il presidente Nanni Maglione) di riconciliare le due bande, nate da una scissione interna, che scatenò un “maremoto“ con strascichi giudiziari.
E di “Vento di Sud Ovest“ (sì, parliamo del Libeccio), da allora, ne è passato sopra i tetti della città, "E se la Fondazione Carnevale vorrà collaborare – risponde Patrizia Lippi –, la Libecciata è sempre disponibile". Ma sulla cessione dei diritti del marchio non vuole entrare nel merito: "Quella – dice Lippi – è un’altra questione". Sui cui, a taccuini aperti, non vuole aggiungere altro.
L’associazione, comunque, è ancora attiva, "Proprio ieri (giovedì per i lettori) sono andata dal commercialista, per la chiusura annuale del bilancio" racconta la sua presidente. "In questi anni, pur non riuscendo a suonare nei Carnevali, abbiamo attraversato tante città. Poi è arrivato il Covid e , com’è accaduto a molte realtà come la nostra, ha scombinato i piani. Ripartire non è stato facile, ma piano piano ci siamo rimessi in moto".
Martina Del Chicca