REDAZIONE VIAREGGIO

La memoria dell’eccidio. Il presidente Mattarella: "La nostra Repubblica riconosce qui le radici"

Il messaggio del Presidente: "Sant’Anna sacrario europeo del dolore". Ma nessun parlamentare si è presentato alla commemorazione. Lo sdegno del governatore Giani: "Non vedo premier né ministri, grave".

Un momento della cerimonia per la ricorrenza della strage (. foto Umicini

Un momento della cerimonia per la ricorrenza della strage (. foto Umicini

STAZZEMA (Lucca)

"Sant’Anna è un sacrario europeo del dolore, simbolo di riscatto di quella rinascita umana e civile – è il punto focale del messaggio inviato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel giorno dell’80° anniversario dell’eccidio di Stazzema – che ha saputo opporsi alla barbarie, generando democrazia, libertà, pace, laddove si voleva cancellare ogni speranza. La Repubblica può qui riconoscere le sue radici". "Oggi Stazzema significa anche futuro – ha invece evidenziato nel suo messaggio il ministro degli esteri Antonio Tajani – per apprendere dal passato insegnamenti e valori con cui costruire un domani migliore a fronte di scenari di crisi che circondano l’Europa e che ancora oggi vedono i civili pagare il prezzo più alto. Voglio ricordare la coraggiosa Ada Battistini, che ci ha lasciati meno di un mese fa a 92 anni e che sopravvisse alla strage per la decisione di un soldato di sparare in aria invece che su civili indifesi". Messaggi inviati anche dai ministri Gilberto Pichetto Fratin e Guido Crosetto. Ma l’assenza alla cerimonia di membri del governo ha provocato la dura reazione del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, che ha tenuto l’orazione ufficiale, e del sindaco Maurizio Verona: "Una cosa grave – ha sottolineato Giani – e mi sarei aspettato altro per ricordare gli 80 anni di Sant’Anna che vedono oggi la presenza di sindaci e associazioni, dell’anima vera della Toscana. Mi auguro vi sia consapevolezza che la Repubblica nasce da qui, da Sant’Anna, dalla Resistenza e dall’opposizione al fascismo, da qui nasce la nostra Regione che del Comitato di liberazione toscano ha ripreso il simbolo, il Pegaso. La nostra Costituzione è scolpita in quello che è successo a Sant’Anna. Chi non capisce questo non può contribuire allo sviluppo dei valori alla base del sistema di convivenza civile".

Francesca Navari