Viareggio, 30 luglio 2014 - L'hanno vestita con la sua tutina da ginnastica. Aurora Francesconi è rimasta esposta per tutto il pomeriggio di ieri nella camera ardente allestita nella sede della Croce Verde dove il padre GianMarco, bagnino al Principe di Piemonte, è cresciuto come volontario. Aurora sembra quasi dormire. Si fa fatica a credere che non ci sia più vita in quel corpicino minuto che fino a ieri volteggiava sulle piste dei palazzetti; si fa fatica a credere che non ci sia più quel suo sorriso splendente e contagioso a illuminare la giornata di chi l’ha conosciuta, amata, apprezzata. La città si è stretta attorno al dolore insopportabile del papà e della mamma Daniela.
«Non è possibile, non è vero». Papà Gianmarco scuote la testa. Fa fatica ricacciare indietro le lacrime. Ma si fa forza per stringere in un grande abbraccio le amiche della sua Aurora, le ragazze che studiavano con lei o si allenavano con lei. Hanno il viso rigato dalle lacrime, piangono a singhiozzo ed è papà Gianmarco che cerca di rincuorarle. «Questo — dice — è il ricordo più bello che mi voglio portare dietro di Aurora. Era una ragazza splendida e tutti le volevano bene. Guarda qui — ci fa — guardati attorno. Lo vedi anche da solo quanto le volessero bene. Questa dimostrazione di affetto non può che farci bene».
Sulla pagina facebook di Aurora anche ieri gli amici e le amiche hanno lasciato numerosi post per ricordarla. Davide Cinquini: «Una persona non muore mai se continua a vivere nel cuore della gente». Alice Sbrana: «Non me lo scorderò mai quel sorriso, quei capelli biondi e lisci che tanto invidiavo e quella voce che adesso mi sembra di sentire ovunque... Manchi tanto». Alessia Gagliardi: «Non ci posso e non ci voglio credere che ti sia successa una cosa così brutta, non a te. Ti voglio ricordare così con quel sorriso con quella voglia di combattere contro il mondo, voglio ricordarti così un’amica speciale che ti aiuta sempr.e ti fa capire quando hai sbagliato, come d’altronde fanno i veri amici. So che sarai per sempre vicino a noi».
Silvia Nicolini: «Voglio ricordarti così Auri con quel sorriso acceso che faceva invidia al mondo, con quella voglia di vivere. Sono sicura che quando guarderò in cielo vedrò una stella luminosa che porterà il tuo nome e mi sentirò protetta». Sonia Lari: «basta dire ci conoscevamo da 15 anni, ti ho vista in tutti i modi possibili: da appena sveglia con il trucco sbavato, a tutta in tiro prima di uscire e per finire anche dopo un pianto... Non so che dire, non ci credo ancora che ti hanno portata via così, non meritavi tutto questo. Ci sei sempre stata per me». C’è chi ha trovato il coraggio di scrivere e di ricordare i momentio passati insieme a chi ha lasciato anche un semplice cuoricino. Per tutti sarà una stella luminosa che li proteggerà nel loro cammino della vita.
Paolo Di Grazia