La mostra sugli Egizi e il Nilo: "Ecco la svolta per il Fortino". Analisi dell’architetto Borzonasca

Il tecnico svela i segreti dell’allestimento, tra teche dai colori del limo, tessuti e sperimentazioni tech "Finalmente questo spazio ha trovato una sua identità per uno slancio ancora maggiore".

La mostra sugli Egizi e il Nilo: "Ecco la  svolta  per il Fortino". Analisi dell’architetto Borzonasca

L’architetto Lorenzo Borzonasca ha curato l’allestimento della mostra sugli Egizi

"Con questa mostra di respiro internazionale il Fortino ha finalmente definito la propria funzione in paese". L’esposizione “Gli Egizi e i doni del Nilo”, realizzata in collaborazione con il Museo Egizio di Torino, rappresenta un vero "salto di qualità" secondo l’architetto Lorenzo Borzonasca che ne ha curato il progetto di allestimento. Ecco che a risaltare non sono solo i 24 reperti, ma il particolare utilizzo di nuove tecnologie, l’integrazione del dolby surround, di stoffe e delle vetrine custom rivestite di verde brillante per richiamare il limo del Nilo. Tutto per dar vita ad un percorso stimolante che incrocia la parte storica con la sperimentazione. "E’ stato un lungo lavoro – racconta Borzonasca – ed ogni scelta è stata avallata dal curatore del Museo di Torino, Paolo Marini. Anche la mia idea di utilizzare come supporto nelle teche dei tronchi di piramide, che inizialmente aveva lasciato perplessi, è stata compresa. L’allestimento è stato studiato in modo che la mostra non fosse preponderante sull’architettura del Fortino, favorendo la scoperta degli ambienti. Per la miglior custodia degli oggetti abbiamo solo dovuto oscurare le finestre ma alla fine ne è scaturito un effetto introspettivo che richiama la vera natura di un baluardo militare".

La mostra veicola il visitatore attraverso passaggi specifici: al piano terra una prima immersione nella storia, in modo da capire la civiltà egizia e le caratteristiche del Nilo; al piano superiore l’architettura compartimentata del Fortino permette, nelle tre stanze, di dedicare spazio all’era arcaica, del medio regno e a quella ellenistica. Poi c’è la proiezione al futuro con esperienze immersive di video mapping per capire la realizzazione di un sarcofago di Butehamon e la mini sala cinema illustrativa. E non mancano le grafiche su tessuto per permettere ai bambini di toccare con mano la storia.

"Fino ad oggi il Fortino ha ospitato omaggi ad artisti locali – aggiunge l’architetto Borzonasca – adesso con questo slancio internazionale punta ad una forte identità e a uno sviluppo culturale. Questo è stato reso possibile grazie alla convizione del sindaco, dell’assessore Graziella Polacci e degli uffici con Marcello Fascetti, Benedetta Lossi, Sara Giannotti, Marco Carelli e Veronica Leonardi. Dalla rassegna emerge anche un importante messaggio: tutte le opere sono oggetto di anni di studi ed è fondamentale che quel lavoro di ricerca sia continuo"

Francesca Navari