
La terribile voragine di 29 anni fa
Quel che accadde nella notte, sabato su domenica, del 14 ottobre di ventinove anni fa, proiettò – suo malgrado – il nome di Camaiore alla ribalta nazionale, con tanto di titoli nei Tg di prima serata: la voragine nel quartiere della ‘Funi’ che inghiottì alcune abitazioni, provocando l’evacuazione di oltre cento persone, fu un moltiplicatore di interesse tanto da convincere i giornali nazionali a spedire in zona molti inviati per capire che ‘accidente’ stesse capitando dalle nostre parti. C’è chi ipotizzò anche qualcosa di sovrannaturale, la presenza del Diavolo che dal sottosuolo di sarebbe materializzato proprio in quelle ore, con gli esorcisti di mezza Italia pronti a marciare per l’area delle ‘Funi’, un pezzo di storia e di tradizioni secolari di molte famiglie di Camaiore. Una grande paura, arricchita da un bagaglio di interrogativi, sul passato, sul presente ma in particolare sul futuro, soprattutto di chi, in fretta e furia, aveva dovuto lasciare la casa costruita con i risparmi di una vita, vedendola poi inghiottire da una voragine all’interno della quale idealmente erano stato sbriciolati sogni e speranze: è vero che il Comune aveva messo a disposizione delle famiglie evacuate alcuni alberghi di Lido di Camaiore, ma i dubbi e gli interrogativi sul futuro prossimo erano preponderanti rispetto alle assicurazioni per i mesi a venire.
Ovviamente un fenomeno del genere, che in Italia aveva ‘prodotto’ qualcosa di simile nell’area dei Campi Flegrei in Campania, bradisismo era la parola pescata nel vocabolario, finì per calamitare l’attenzione non solo di tecnici di fama internazionale ma anche di millantatori che con un semplice ‘bastoncino’-sonda pensavano di dare una risposta alla gente delle ‘Funi’: potremo tornare a vivere dove siamo nati? Il quartiere avrà un futuro? Certo, non fu la bacchetta magica degli stregoni dell’ultima ora ma la scienza di chi conosceva le dinamiche del sottosuolo in quell’area a fornire la ricetta del ‘dopo’.
Nel formarsi di quella voragine ci fu una somma di situazioni ‘figlie’ del passato e della particolare conformazione idrografica dell’area. Quasi trenta anni dopo, le ‘Funi’ ci sono ancora. Con il sorriso, ma la paura di quella notte.