Col freddo che si infila nelle ossa, dopo una giornata trascorsa fuori, non c’è niente di meglio che chiudersi la porta di casa alle spalle. E sprofondare, insieme alla notte, nell’abbraccio caldo di una coperta. Per chi però non ha una casa in cui tornare, una vecchia coperta, allungata dalla mano di un volontario, insieme ad una tazza di tè caldo, un pacco di biscotti e un sorriso, può essere l’unico modo possibile per proteggersi dall’inverno e dalla solitudine. E sono sempre di più le persone che hanno solo questo: una coperta. Che vivono e dormono in strada; qualcuno per scelta, qualcuno per disperazione. In un confine spesso difficile da distinguere.
Sono oltre cento i senza tetto che le associazioni di volontariato – Croce Verde, Croce Rossa e Misericordia, insieme alla Caritas – hanno censito a Viareggio, girando la città in lungo e in largo, ogni sera, con l’Unità di strada carica di coperte e di termos pieni fino all’orlo. "Ma questo servizio, per quanto sia importante, non può bastare" dice Carla Vivoli, presidente della Croce Verde. Come non bastano i posti dell’asilo notturno della Misericordia in via Cavallotti per far fronte a tutte le richieste di chi cerca un tetto sotto il quale sopravvivere alla notte.
Per questo, per rispondere ad un’emergenza che con le temperature di questi giorni spezza il respiro, l’Arcidiocesi di Lucca ha messo a disposizione del Comune un locale in via Paolina Bonaparte. Dove, anche quest’anno, sarà allestito un dormitorio straordinario notturno, con altri quindici posti letto che si aggiungono a quelli sempre disponibili di via Cavallotti.
La convenzione – approvata con una determina dal Comune che ha stanziato 10mila euro, a titolo di rimborso, in favore dell’Arcidiocesi – avrà una durata trimestrale: da oggi al 15 marzo. L’accoglienza, nel rifugio straordinario, sarà gestita dai volontari dell’ufficio pastorale della Caritas. Il tempo massimo di permanenza è stabilito in quindici giorni, prorogabili in mancanza di ulteriori richieste e in presenza di situazioni valutate come gravi dai volontari.
"Per il futuro – prosegue Vivoli – ritengo sia fondamentale aprire un tavolo delle associazioni con l’ufficio sociale per trovare una soluzione definitiva che superi le misure straordinarie. E che possa accogliere le persone non solo la notte, ma anche durante il giorno. Sappiamo che l’amministrazione sta cercando uno spazio in cui accogliere chi vive in una condizione di povertà estrema; e noi, tutto il mondo del volontariato, – conclude la presidente della Croce Verde –, siamo disponibili a fare la nostra parte".