La prima invasione c’era già stata circa tre settimane fa. Con i balneari che si erano messi subito all’opera facendo i consueti mucchietti in attesa della loro rimozione. Ma il meteo non ne ha voluto sapere di concedere una tregua e ha cominciato a peggiorare fino alle recenti mareggiate. Il risultato è che l’intero arenile di Marina di Pietrasanta durante il fine settimana pasquale ha accolto i primi turisti con svariate tonnellate di lavarone, regalando un biglietto da visita non proprio ottimale. Fortuna vuole che le temperature in questi giorni siano state più autunnali che primaverili, tenendo lontana tanta gente dalla ventilatissima spiaggia. Ma i pochi che si sono avventurati per una foto sul mare si sono imbattuti in un chilometrico tappeto fatto di legname e sfalci del verde che si perdevano a vista d’occhio.
"È uno scempio – borbottano alcuni operatori – dato che i precedenti mucchi sono rimasti lì per venti giorni senza che nessuno li portasse via: la mareggiata ha sparpagliato tutto e ora risiamo daccapo". Un doppio lavoro per i balneari, i quali sono riusciti a fare di nuovo i mucchi di lavarone giusto in tempo per la Pasqua. Il presidente del "Consorzio mare Versilia" Francesco Verona può solo prendere atto della situazione. "Ha piovuto tanto – sottolinea – e le mareggiate hanno portato anche le piante dai fiumi. Il fenomeno ha riguardato soprattutto Fiumetto e Motrone (alla foce degli omonimi fossi, ndr) e rispetto alle altre volte è arrivato meno legno ma molto più verde legato agli sfalci. Alla spiaggia libera di Motrone addirittura c’è una pianta così enorme che il mare non riesce a portarla fino alla battigia: per toglierla ci vorrà una motosega. In ogni modo abbiamo provveduto prima di Pasqua a fare i mucchi in modo da consentire a chiunque di camminare sulla spiaggia. Scadenze? In questi ’ponti’ festivi i camion non possono transitare, se ne riparlerà dopo il 28 aprile. Occorreranno un centinaio di cassoni. Non è una bella immagine – conclude – ma era difficile avvenisse in questo periodo. In genere si verifica a novembre e gennaio, ora invece senza giacca non ci si sta in spiaggia. L’unica consolazione è che l’acqua ha un colore splendido: le prime analisi del 2025 effettuate da Arpat sono state buone e questo ci fa ben sperare visto che ad aprile scattava sempre il divieto di balneazione".