La politica in fermento. FI ferma su Costagliola come candidato sindaco

Centrodestra diviso verso le elezioni di Viareggio, ma compatto a Massarosa. Presentata la mozione di sfiducia all’assessore Del Soldato per il "Truffa-gate".

La politica in fermento. FI ferma su Costagliola come candidato sindaco

Il senatore Maurizio Gasparri intervenuto al Principe di Piemonte agli Stati Genarali di Forza Italia indetti in vista delle elezioni regionali 2025

Ciro Costagliola incassa la fiducia del senatore Gasparri nell’essere il candidato sindaco del partito degli azzurri a Viareggio alle prossime amministrative; e a Masssarosa invece l’assessore al bilancio Adoldo Del Soldato deve controbattere alla mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni in riferimento alla vicenda "truffagate" di cui il comune di Massarosa è vittima. È stato insomma un fine settimana intenso per le vicende politiche versiliesi, già anticipate, peraltro, dall’inasanbile frattura all’interno del Pd che ha portato a undici dimissioni.

A Viareggio l’occasione per far risuonare nuovamente il nome di Ciro Costagliola è stato l’appuntamento al Principe di Piemonte con gli Stati Generali di Forza Italia indetti in vista delle elezioni regionali del 2025 e aperti in videocollegamento da Roma dal vice premier Antonio Tajani. Il senatore Maurizio Gasparri ha ribadito che il nome forte per Viareggio è quello di Ciro Costagliola che però nei giorni scorsi ha agià avuto il veto di Fratelli d’Italia. Quindi il centrodestra se non trova la quadra su un nome condiviso rischia di presentarsi spaccato alle amministrative.

A Massarosa invece le opposizioni in modo compatto hanno presentato una mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore al bilancio Aldolfo Del Soldato in cui si legge che: "Le lacune amministrative di Del Soldato sono palesi da tempo, non è mai riuscito a presentare neanche una variazione di bilancio al consiglio – sottoscrivono i sei consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega – ma solo ratifiche d’urgenza, ha la tegola di un bilancio consuntivo approvato ben oltre i termini di legge e con carenze documentali oggetto di ricorso al Tar, insomma un curriculum amministrativo già perfetto per essere revocato". Ci si aggiunge il "Truffagate, già costato ai cittadini 120mila euro".