
L’esibizione cult di Fabrizio De Andrè alla Bussola: fu la sua prima volta
Versilia, 15 marzo 2022 - Convincerlo non fu facile. Anzi fu difficilissimo. Nonostante che Sergio Bernardini gli avesse presentato sotto il naso un assegno in bianco. La serata andata in scena 47 anni fa nel locale della Focette era destinata a diventare storica. Sabato 15 marzo 1975 fu la prima volta che Fabrizio De André si esibì live. Era destinato a diventare il battesimo di un tour di 100 serate che secondo tanti all’epoca portò nelle tasche del cantautore genovese 300 milioni che non erano uno scherzo. E per questo ci furono anche polemiche perché Fabrizio era il cantautore più schivo della scena nazionale e tra i più politicamente impegnati. Aveva sempre rifiutato di esibirsi in pubblico, era allergico agli stereotipi, rifiutava sdegnosamente l’omologazione. Sergio, che di talenti se ne intendeva, lo corteggiava da tempo e fece molti viaggi a Genova per convincerlo. Un ruolo determinante per il sì lo ebbe Mina, la grande Mina. In una cena a tre rassicurò Fabrizio e gli garantì che sarebbe stato un successo.
Ma Faber rimase perplesso fino all’ultimo, lui che nella zona apuo-versiliese si era esibito gratis per gli anarchici di Carrara. La sera della prima alla Bussola a prenderlo letteralmente dal camerino e a farlo salire sul palco allo scoccare della mezzanotte fu il regista Marco Ferreri suo grande amico. In sala c’era ad aspettarlo il fratello Mauro e tanti amici come Gino Paoli, Paolo Villaggio, Lino Toffolo e un giovane Francesco De Gregori. Fabrizio partì con “La cattiva strada” e il pubblico si sciolse come lo stesso cantautore. “Rotto il ghiaccio non voleva più scendere dal palco” commentò Ricky Belloni il musicista che poi sarà dei New Trolls e che lo accompagnò con un gruppo che comprendeva anche Giorgio Usai, Gianni Belleno e Giorgio D’Adamo.
Nelle polemiche di quei giorni intervenne anche Francesco Guccini che non aveva approvato la scelta di Faber. Fare il primo concerto nel “tempio della borghesia” e con un biglietto che costava 10mila lire non andava giù a tanti appartenenti della galassia della sinistra. Con i soldi di quel magico tour De Andrè insieme a Dori Ghezzi si comprò la tenuta in Gallura dove nel 1979 entrambi vennero sequestrati dall’Anonima sarda. Lui, Fabrizio, commentò in modo asciutto il debutto live. “Mi mancava una verifica diretta con il pubblico. E’ stato un grosso rischio ma dovevo affrontarlo”. E andò bene.
Enrico Salvadori