
Il sindaco Alberto Giovannetti durante la cerimonia di ieri in piazza Versilia
MARINA DI PIETRASANTA
"Meno male successe di notte e non di giorno: oltre a tirar giù tutti quegli alberi avrebbe potuto fare delle vittime...". Ogni anno è così: quando si parla dell’urgano del 5 marzo 2015 è inevitabile prendere atto che sarebbe potuto andare anche peggio, molto peggio. Pensieri che ieri hanno accompagnato la tradizionale cerimonia al cippo di piazza Versilia, a Fiumetto, per ricordare il decennale della tempesta che cambiò per sempre volto alla Versiliana, distrutta per un terzo soprattutto lungo il versante a ridosso del viale Apua, oltre a portare danni e devastazione in molti altri punti del territorio, dalle colline al centro storico passando per l’entroterra.
"Furono ore di paura – ha detto il sindaco Alberto Giovannetti – e di lavoro incessante per riportare la situazione alla normalità, una volta superato l’inevitabile sgomento per quello che avevamo davanti agli occhi. Ricordarlo oggi non è una semplice questione di calendario ma un appunto per le nostre coscienze, per ribadire la nostra gratitudine a tutti coloro che, in quei momenti, furono al nostro fianco, a partire da volontari e forze dell’ordine, ma anche per scrivere un futuro migliore grazie all’esperienza del passato. Noi ci stiamo provando, con uno studio più puntuale del territorio e un’attenzione al patrimonio verde che è un elemento d’integrazione strutturale per ogni progetto che proponiamo o abbiamo proposto, dai piani urbanistici alla nuova viabilità per la Pisanica". È stata l’assessore ad ambiente e protezione civile Tatiana Gliori a ricordare le quasi 5.700 piante collocate dal 2018 ad oggi: "All’inizio del 2019 erano appena 1.967 gli esemplari di proprietà comunale censiti puntualmente, dei quali cioè l’ente aveva una conoscenza piena. Grazie al lavoro dell’ufficio ambiente, al 31 dicembre 2024 siamo saliti a 4.059. Più abbiamo consapevolezza del nostro territorio, più siamo in grado di prevenire le criticità o reagire nel modo più efficace, nel caso di eventi improvvisi e imponderabili". Come quello del 5 marzo, che mise a sistema l’intera catena dei soccorsi: vigili del fuoco, forze dell’ordine, apparati comunali, tecnici e istituzionali, e le associazioni di volontariato.
A testimonianza di quei giorni resta oggi il parco di Fiumetto, rigenerato e dotato di giochi inclusivi, la panchina blu per la sensibilizzazione all’autismo e le nove stazioni del circuito fitness allestito dal Comune grazie al progetto "Sport di tutti-Parchi". Fino al cippo in marmo e bronzo realizzato da Daniele Bazzichi e Matteo Castagnini e inaugurato nel 2016 "come messaggio di rinascita: raffigura le mani dell’uomo che, dal basso, ricostruiscono il futuro, rappresentato dai pinoli, il nuovo seme generato da tutti quei pini abbattuti dalla furia del vento". La cerimonia si è conclusa con la benedizione di padre Priscus.