FRANCESCA NAVARI
Cronaca

La ricetta di Ghiselli per i bagni: "Stop a cene o sfilate in spiaggia"

"Aver concesso troppo ha portato alla deriva con il prevalere delle multinazionali sulla gestione familiare"

Il consigliere Enrico Ghiselli traccia un’analisi del futuro degli stabilimenti balneari Domani pomeriggio le elezioni del nuovo direttivo di categoria

Il consigliere Enrico Ghiselli traccia un’analisi del futuro degli stabilimenti balneari Domani pomeriggio le elezioni del nuovo direttivo di categoria

"Gli stabilimenti balneari tornino a fare attività da spiaggia: il Comune limiti a 4 le cene la sera". Posizione drastica del consigliere di Legalità e Trasparenza Enrico Ghiselli proprio alla vigilia delle elezioni del nuovo direttivo dell’Upb, previste per domani alle 17 alla Mutuo Soccorso. E mentre la lettera aperta di Alessia Berlusconi, titolare del bagno Alcione, ha riproposto la ’voce’ degli investitori che guardano ad una nuova visione, Ghiselli rilancia all’insegna dell’identità della spiaggia.

"E’ importante – sostiene – cercare di mantenere la gestione “familiare” e locale delle imprese balneari. Se questo assunto può essere condivisibile, le “cure” fin qui proposte da varie parti politiche ed amministrative non paiono andare in tale direzione. La tipicità delle strutture balneari di Forte de Marmi si è sempre basata sulla balneazione, ma da alcuni decenni è iniziata una graduale ma sempre più forte trasformazione che ha portato a considerare la balneazione una attività accessoria, valorizzando sempre più le attività di ristorazione, feste, spettacoli ed altro ancora. Chi si approccia all’acquisto di uno stabilimento balneare, chiede quante feste può fare, che tipo di iniziative può svolgere nello stabilimento, e poco interesse presta alla balneazione. Tutto ciò è aumentato con il passare degli anni, e le feste o cene autorizzate dalle amministrazioni comunali sono incrementate".

"Avevo fatto proposte riduttive anche quando ero nella maggioranza – ricorda Ghiselli – perché ravvedevo in questa implementazione di attività aggiuntive alla balneazione una trasformazione delle aziende balneari in “altro”, cioè a dire in “attività pluricommerciali” che avrebbero aumentato a dismisura l’interesse di multinazionali, fondi d’investimento, i quali avrebbero (in attuazione della Direttiva Bolkestein) soppiantato le aziende familiari locali (cosa già quasi completata per quanto attiene le strutture ricettive) che hanno “espulso” la residenza autoctona, trasformando Forte dei Marmi in un paese fantasma. Credo pertanto che l’ultimo tentativo di fare resistenza e frapporsi a questa “deriva” sarebbe che la amministrazione comunale ripristinasse delle regole stringenti che riportassero le attività balneari a svolgere quasi esclusivamente il ruolo della balneazione, limitando feste o cene serali al massimo di 4 al mese (A luglio e agosto) con divieto di sfilate, attività promozionali di gioielli, capi di abbigliamento ed altro"

Francesca Navari