GAIA PARRINI
Cronaca

La satira politica sui carri: "È una consacrazione. Meloni ha senso di humor"

Zucconi (deputato FdI) sulla raffigurazione della premier nel carro di Avanzini: "Alcuni particolari da evitare, ma la critica feroce è nella storia di Viareggio".

VIAREGGIO"Un politico non vale niente se non è raffigurato sui carri del Carnevale di Viareggio", diceva Giulio Andreotti, uno dei leader politici più bersagliati dalla satira politica della manifestazione, rappresentato, nella storia del Carnevale, come cuoco, vulcano, lustrascarpe del presidente degli Stati Uniti e, addirittura, Papa. Insomma, che sia bene, o che sia male, l’importante è che se ne parli, faceva capire l’ex presidente del Consiglio, anche nelle opere realizzate dai maestri della cartapesta, che rappresentano per i politici una costante consacrazione, e non una dissacrazione. Ed è così anche per chi, tra le righe del partito dell’attuale presidente del Consiglio Giorgia Meloni, guarda al carro di Alessandro Avanzini ‘Per una sana e robusta Costituzione’ che la vede protagonista, riportando in auge, dopo anni di silenzio, la satira politica nelle sfilate mascherate. "Quando un personaggio politico finisce per essere oggetto principale del carro è un riconoscimento, a prescindere - sottolinea Riccardo Zucconi, deputato di Fratelli d’Italia e segretario di presidenza alla Camera - Viareggio poi si colloca sulle critiche e la satira feroci da sempre".

Satira che ne ha scritto, infatti, la storia, della città come della sua manifestazione più importante, portando sui carri Andreotti, appunto, nei panni di Eva, Berlusconi impiccato sul carro “Voodoo” di Carlo Lombardi o Fanfani con il corpo di una gallina nella costruzione del 1974 “Una bella covata“ sempre di un Avanzini, ma in quel caso di Silvano, "Per quel carro - ricorda Zucconi - Fanfani incaricò il ministro Torni di verificare che le tv non rappresentassero un dettaglio di quella costruzione: un pulcino nero, tra i vari che sottostavano alla gallina, con su scritto ’movimento sociale italiano’. Meloni, invece, con grande senso di humor, non bada a queste cose e non credo abbia detto, o fatto, nulla ma rispetta la manifestazione che a volte può essere acidina e dissacratoria, ma non poteva mancare un acarro sul più grande statista europeo. Penso che, a parti invertite, se fosse stato realizzato su una donna di sinistra, sarebbe venuto giù il mondo, ma noi siamo liberali e sereni. Detto ciò, i carri piacciono e non piacciono: a me il carro non piace, alcuni particolari li avrei evitati, ma è la storia e la satira". E quei particolari, dell’opera allegorica di Alessandro Avanzini con protagonista Giorgia Meloni, l’onorevole Zucconi, li "lascia dire all’immaginazione".

Gaia Parrini