"Anche questo anno il tumore al seno si conferma il big killer n.1 ( in assoluto anche rispetto ai tumori maschili) e rappresenta oltre il 30 % di tutti i tumori che colpiscono le donne, con i circa 60.000 nuovi casi facendo salire a oltre 900.000 le donne che avranno personalmente vissuto l’esperienza tumore al seno delle quali circa 40.000 in fase avanzata. Questo è il dato nazionale, il nostro territorio, Viareggio Versilia, rispecchia l’andamento nazionale", Duilio Francesconi, direttore senologica del Versilia e coordinatore breast unit Versilia, non ama i giri di parole, perché ha donato la professione alle pazienti e ha creato un gruppo multidisciplinare che segue le pazienti da quando scoprono la patologia e poi lungo il percorso. Si parte dalla radiologia per finire alla estetica oncologica attraverso un percorso multidiscipnare che negli anni è diventato un modello. Nonostante si stia parlando di patologia oncologica il percorso che caratterizza la area della Azienda Usl Toscana Nord Ovest è una sorta di “una scatola dei sogni“ perché le pazienti possono contare sugli strumenti più all’avanguardia che la medicina ha a disposizione.
Dottore, com’è la situazione in Versilia?
"La parola chiave è prevenzione, ma poi sono necessari professionisti formati ad hoc, strumenti all’avanguardia, terapie che siano le più moderne e personale sensibile. Credo che la nostra azienda si caratterizzi per questi aspetti e negli anni i risultati sono arrivati in numero di guarigioni e anche nei casi più delicati il tempo di vita e la qualità di vita è molto migliorata rispetto a 20 anni fa"
Il ruolo delle donne?
"Negli anni è stato fondamentale le donne si sono impegnate su tanti fronti in modo coraggioso. Faccio un semplice esempio i mille modi che hanno “inventato“ finanziare la ricerca, la vicinanza e la solidarietà che sono diventate un passa parola".
Quali sono gli strumenti per incentivare la prevenzione?
"Si parte dalla scuola che dovrebbe educare agli stili di vita in rispetto dell’ambiente, alla informazione e alla formazione del personale a tutti i livelli che si occupa di patologie oncologiche e poi la ricerca, la cito per ultima, ma è fondamentale. E per la ricerca ognuno di noi è importante anche con una piccola donazione".