
Da sinistra Mirco Ramacciotti, Romano Bindi, Attilio Bindi e Alberto Giovannetti
Il ponticello sul laghetto è sempre lì, così come l’ingresso principale di un locale che ha fatto epoca accogliendo generazioni di giovani. Abbandono e rinascita, la storia è un ciclo che si ripete. Nel 1975 fu Giuseppe Galeotti a creare la discoteca "Canniccia" trasformando i terreni incolti tra il casello Versilia e via Unità d’Italia in un locale cult. Mezzo secolo dopo è Attilio Bindi a disegnare la seconda vita di quell’area di 32mila metri quadri. Quattro anni di lavori, un maxi investimento da 26 milioni e un progetto unico in Italia che fonde natura, motori, cucina, eventi e tempo libero.
Il "Canniccia motor club", superato il rodaggio fatto di raduni di prestigio come le "Terre di Canossa", aprirà le sue porte al pubblico il 21 aprile, battesimo preceduto il 19 dall’inaugurazione su invito. Ieri c’è stata la presentazione ufficiale con taglio del nastro, inno di Mameli e la scìa tricolore di due aerei. Niente piste da ballo: ora a dominare la scena è la pista di parata, ossia un circuito di 700 metri non per le gare ma per prove ed esibizioni. Il circuito è uno dei tre elementi della nuova "Canniccia": gli altri sono la sala polifunzionale, il giardino con il ristorante (con la consulenza di un ristoratore di Pozzi) e la terrazza panoramica per il binomio cocktail-musica. "È stata una follia – dice Bindi, affiancato dai figli Romano, coordinatore del club, e Giorgio – un’occasione ghiotta che mi ha consentito di unire le mie passioni: la Versilia, i motori e la ristorazione. Il club sarà aperto a tutti: dai soci, che il primo anno saranno non più di 25, fino a chiunque vorrà provare questa esperienza fatta anche di benessere grazie a un’oasi verde composta da 230 piante. Con un legame forte col territorio". Non a caso il club è stato ideato e realizzato unicamente da realtà versiliesi, tra studi di progettazione – in primis lo studio "Ramo" – e ditte che lo hanno costruito. "Bindi mi contattò nel 2020 mentre stava perfezionando l’acquisto – racconta Mirco Ramacciotti dello studio ’Ramo’ – e quel sogno poi è diventato realtà: nel 2021 la convenzione con il Comune, nel 2020 il rilascio dell’autorizzazione, nel 2024 le prime attività".
Il club, che darà lavoro a 15-20 persone, incassa l’elogio del sindaco Alberto Giovannetti: "È un progetto enorme, ringrazio Bindi per aver concepito uno spazio bello, importante e riqualificato. Per noi è un prestigio in più, un valore aggiunto. Ho in mente possibili collaborazioni: con la Versiliana, ad esempio concerti nel giardino, e con il Premio Barsanti e Matteucci per le cerimonie legate all’invenzione del motore a scoppio".