La serrata divide. Ha aderito solo un bagno su 4

Ombrelloni chiusi a Lido e in piccola parte a Viareggio "Gesto simbolico, il disagio per i clienti è stato minimo".

La serrata divide. Ha aderito solo un bagno su 4

Ecco come si presentavano gli ombrelloni nella prima mattinata di ieri a Lido

Nessuno ha offerto la colazione ai clienti com’è successo sulla costa romagnola. In Versilia si è preferito andare al sodo per sensibilizzare i bagnanti sulla scadenza delle concessioni (31 dicembre) e far pressione sul governo in vista delle aste affinché sia emanata una legge che tuteli le aziende. Ma la serrata di ieri mattina promossa dalla Sib-Confcommercio, che consisteva nel lasciare gli ombrelloni chiusi fino alle 9,30, non è stata unanime. Ha aderito solo un bagno su quattro, cioè la quasi totalità a Lido di Camaiore – 86 su 98 – e a sorpresa una ventina a Viareggio. A Marina di Pietrasanta e Forte dei Marmi hanno preferito non creare disagi ai clienti, sebbene i più mattinieri hanno potuto aprirsi l’ombrellone da sé.

Lido di Camaiore. Il presidente dei balneari Marco Daddio preferisce parlare di protesta anziché sciopero. "Prima delle 9,30 viene poca gente – spiega – e quindi non è stato un gran disagio. Ma è servito per sensibilizzare su cosa sta accadendo e per far capire che la situazione è peggiore di quel che si pensi. La chiusura degli ombrelloni simboleggia il rischio di una chiusura futura anche perché la legge di riordino è slittata di nuovo. Speravamo che il governo la facesse prima delle ferie estive: dopo 15 anni di attesa fa male vedere che non c’è ancora nulla. Il nostro lavoro deve essere riconosciuto: il cardine di tutto è indennizzare i concessionari uscenti dei capitali investiti, evitando l’arricchimento improprio di chi verrà dopo di noi. E non è vero che al posto di chi va via verrà una spiaggia libera. A Jesolo una multinazionale ha preso 25 chilometri di costa, spazzando via il tessuto esistente e quadruplicando i prezzi".

Viareggio. La serrata non era prevista, ma circa 20 bagni (su 120) o hanno chiuso gli ombrelloni o hanno distribuito i volantini Sib. "La nostra indicazione – dice il presidente Tommaso Magnani – era di non aderire perché la clientela non avrebbe capito e si trattava dell’iniziativa di un solo sindacato. Poi è chiaro che ci sono sensibilità diverse, ma senza divisioni: ci sono state valide ragioni per aderire, come no. Questo non vuol dire che non siamo disposti a protestare in altre forme. Il momento è difficile, il tempo passa, le soluzioni ancora non ci sono e a breve saremo messi tutti a gara".

Marina di Pietrasanta. "Da noi non ha protestato nessuno – spiega il presidente Francesco Verona – perché non c’era motivo di creare disagi alla gente in vacanza, in larga parte stranieri che non sanno nemmeno di che si tratta. Il disagio va creato al governo con manifestazioni e altre forme di protesta".

Forte dei Marmi. Nessuna protesta tra gli stabilimenti, ma il sindaco Bruno Murzi condivide la serrata: "È un fatto grave e allarmante pensare che i balneari, che forniscono servizi a turisti e cittadini, si trovano in una situazione di incertezza a causa dell’inadempienza della politica e siano costretti a ricorrere ad atti così eclatanti. Farò di tutto, in caso di aste, per costruire un percorso che riconosca la storicità, l’esperienza, la professionalità e il fatto che per la maggior parte di loro questa è l’unica fonte di sostentamento".

Sib-Confommercio. Soddisfatto Luca Petrucci, presidente Sib province Lucca e Massa Carrara: "Quasi tutti hanno compreso l’importanza di questa azione. C’è chi ha chiuso gli ombrelloni o affisso i volantini. E gli stabilimenti con le tende, nell’impossibilità di chiuderle, hanno aderito chiudendo i lettini. Abbiamo fatto centro: ora tocca al governo".

Daniele Masseglia