La sicurezza ancora lontana: "Gli spazi dedicati alle bici sono sempre troppo pochi"

Valerio Cinti, presidente Fiab Versilia: "Sulle strade c’è una pericolosa promiscuità di veicoli". I limiti di velocità: "Andrebbero estese le aree a 30 kmh, meglio ancora se si scende a 20".

La sicurezza ancora lontana: "Gli spazi dedicati alle bici sono sempre troppo pochi"

Valerio Cinti, presidente Fiab Versilia: "Sulle strade c’è una pericolosa promiscuità di veicoli". I limiti di velocità: "Andrebbero estese le aree a 30 kmh, meglio ancora se si scende a 20".

Versilia terra di mare e di campagna. Terra di bellezze paesaggistiche uniche da godersi, perché no?, in assoluta tranquillità, magari con una lunga passeggiata a piedi o con una bella pedalata in bicicletta. Nella nostra terra sono tantissimi gli appassionati di camminate così come della bicicletta. E aumentano le presenze turistiche, soprattutto provenienti dal nord Europa attirate dalla circolazione sostenibile. In occasione dell’evento ‘Parole, pedali e Puccini’, organizzato da Fiab Versilia in collaborazione con Fiab Toscana facciamo il punto della situazione con Valerio Cinti, presidente Fiab Versilia.

Presidente, quale è la situazione delle ciclopiste e delle ciclovie in Versilia?

"Direi a macchia di leopardo. In generale nel nostro territorio manca la necessaria sicurezza per gli utenti deboli, siano essi pedoni o ciclisti".

I motivi?

"La promiscuità con cui è concepita la viabilità, oltre al mancato rispetto del codice della strada, sono i principali motivi. In genarale ci si lamenta del limite di velocità a 30 chilometri orari, ma in realtà in tantissime città europee il limite addirittura è addirittura di 20. Del resto un’auto che percorre una strada a 30 chilometri orari rappresenta comunque un pericolo, oltre al fatto che in una strada con il limite ai 30 orari non si possano installare autovelox".

Quali sono le vostre richieste?

"Meno auto, meno parcheggi, più sostenibilità portano meno pericoli e un grande sviluppo, anche turistico. La città di Valencia ne è la dimostrazione. C’è da pensare a una rete di piste ciclabili basate sulla Dorsale Tirrenica sia essa lungo mare che sotto collina, la Francigena che da Carrara arriva a Massarosa".

Quindi?

"Sotto collina non ci sono tratti ciclabili. Non ci sono sulla Sarzanese, ad esempio, e poi mancano collegamenti sicuri tra Massarosa e Viareggio, così come nel tratto Camaiore-Lido-Viareggio. Molto meglio il lavoro che è stato concepito per collegare Pietrasanta e Forte dei Marmi al mare".

Ci sono lavori da completare? "Certo. Il primo è quello della ciclovia Puccini che da Lucca porta a Torre del Lago e che si interrompe all’altezza dell’ex cava Della Duchessa. Poi manca il tragitto tra La Morina e Pioppogatto, per completare il quale basterebbe prevedere un paio di ponticelli. Questo tragitto collegherebbe Massarosa a Viareggio in appena 15 minuti e rappresentarebbe una grande valorizzazione del Massaciuccoli. Un vero e proprio anello ciclopedonale molto turistico".

Altro?

"Da Camaiore verso Massarosa manca un tragitto parallelo alla Sarzanese. Un tragitto sicuro che manca anche nella tratta Camaiore-Lido, dato che la ciclopista in via del Secco è molto pericolosa".

Sergio Iacopetti