La signora del tennis. Lea Pericoli cresciuta sui campi in pineta e a Forte dei Marmi

Fortissimo il legame che ha mantenuto con il nostro territorio. La svolta della carriera dopo l’incontro con il maestro Gino Bertolucci. Le sfide al circolo del viale Capponi quando la pallina si fermava sui rami.

La signora del tennis. Lea Pericoli cresciuta sui campi in pineta e a Forte dei Marmi

Fascino, sobrietà ed eleganza concentrati nella campionessa Lea Pericoli

Da Forte dei Marmi a Viareggio, passando per le Focette: la vita versiliese, vita sportiva e non, di Lea Pericoli, stella azzurra del tennis femminile, si è dipanata lungo i viali a mare e dintorni, segnando la sua presenze con la racchetta da tennis e le palline. Prima al Tennis Roma di Forte dei Marmi – negli anni ‘50 e dintorni – poi sui campi del Tennis Focette (siamo a metà del decennio post bellico), all’epoca gestito da un certo signor Sergio Bernardini, sì, proprio lui, poi sui campi (con annessi pini galeotti...) del Circolo Tennis Viareggio, fra viale Capponi e via Buonarroti, dove la sua carriera, già avviatissima, ha timbrato il cartellino per finire dritta e con merito nell’albo d’oro del torneo internazionale di tennis di Viareggio.

Tutto qui? Noddavvero. Perché Lea Pericoli in questo tour al sapore di salmastro, ha legato con molti personaggi che nel mondo del tennis sono stati e sono ancora delle vere istituzioni. Raccontava la ‘divina’ del tennis italiano: “Ho vinto i miei primi tornei di tennis a Nairobi, in un collegio inglese: avevo 14 anni. Alla fine della guerra, negli anni ‘50 per la prima volta venni in Italia (la famiglia abitava in Etiopia n.d.r.) a trascorrere le vacanze a Forte dei Marmi, dove frequentavo il Tennis Roma...”.

E qui si innesta un grande personaggio del tennis locale e nazionale, il maestro Gino Bertolucci, babbo di Paolo, futura star della racchetta azzurra e non solo, che intuisce come Lea abbia tecnicamente qualcosa di speciale. “Il signor Gino mi iscrisse – raccontò la Pericoli – al torneo del Tennis Club Focette: lo vinsi...”. E si spalancò il mondo visto che nel 1954, il nome di Lea Pericoli compare per la prima volta nell’albo d’oro del torneo internazionale di Viareggio, con il successo nel doppio misto in coppia con Ugo Medici. Il crescendo è rossiniano, non solo nel rapporto con Viareggio (dove Giorgio Fazzini è il personaggio carismatico) ma anche con la Versilia. Però Viareggio, uno dei circoli più vecchi d’Italia – grazie alle felice intuizione di un imprenditore inglese nel settore lapideo, mister Noel Cripps – diventa un porto sicuro, foriero di soddisfazioni perché nel 1963, Lea Pericoli compie una doppia impresa, vincendo il singolare battendo Yola Ramirez, che poi sarà sua compagna di doppio che le consentirà di vincere anche questo titolo superando le azzurre Maria Teresa Riedi e Nicla Migliori. Le altre presenze sul campo centrale del Ct Viareggio – incorniciato anche dai pini – continueranno senza però altri squilli.

Negli anni ‘70, con Forte dei Marmi e Viareggio sempre nel cuore, Lea Pericoli continuerà la sua carriera, che una volta conclusa, la metterà nelle condizioni di diventare anche organizzatrice di eventi per i giovani. “Uno, in particolare, alla quale era molto legato – racconta Sergio Marrai del Tennis Italia Forte dei Marmi -: era una piccola Davis giovanile, finalizzata alla raccolta di fondi per sostenere l’attività del centro tumori guidato dal professor Umberto Veronesi. Il successo andò ai nostri ragazzi e una Lea Pericoli emozionatissima fece la premiazione: quei giovani vittoriosi che arrivavano da Forte dei Marmi, uno dei suoi luoghi del cuore, la toccarono profondamente”.

Giovanni Lorenzini