
La storia della carta stampata. Un lungo viaggio nel passato
In questi anni le scuole della Versilia hanno scritto articoli su argomenti vari legati alla storia di Viareggio, al pianeta giovani, agli usi costumi e tradizioni locali, oppure hanno intervistato personaggi famosi. Noi quest’anno abbiamo deciso di “fare” un po’ di storia del giornale e ci siamo posti alcune domande: dove e quando nacque? Come si fa un giornale? Chi ci scrive? Ecco cosa abbiamo scoperto... L’origine: dall’inglese mass, che indica "la massa", e da quello latino media, plurale del termine medium che significa letteralmente "mezzo", è nata l’espressione mass media, usata per indicare i mezzi di comunicazione che raggiungono sempre più persone: la stampa, la radio, il cinema, la televisione. Il giornale informa su ciò che accade nel mondo in modo più dettagliato e ricco di particolari di quanto normalmente avviene con la radio o la televisione. La sua nascita può risalire a circa quattro secoli fa, ma già nell’antica Roma venivano affissi gli “acta diurna”, resoconti a carattere ufficiale di avvenimenti riguardanti la vita della città. Allo stesso bisogno di diffondere informazioni rispondono le cronache e gli annali medievali. Il creatore della tipografia moderna è il tedesco Johann Gutenberg che nel 1488 realizza una grande invenzione, con la quale si compie un notevole balzo in avanti nella diffusione delle idee e nella conoscenza degli avvenimenti: la stampa a caratteri mobili. Tuttavia alla nascita del giornale contribuiscono anche altri fattori come l’evoluzione economica sociale e politica; la diffusione dei commerci e dei traffici dopo le grandi scoperte geografiche; i progressi nelle comunicazioni; la crescita delle nuove classi sociali: artigiani e commercianti; la nascita degli Stati nazionali; la necessità di diffondere idee e notizie. Agli inizi del Seicento, a Venezia, i fogli degli avvisi venivano venduti al prezzo di una moneta chiamata “gazzetta”. Nel Seicento nascono anche i primi periodici culturali specialistici diretti a un pubblico colto. Dalla fine del Settecento le idee illuministiche e liberali permettono, lentamente e faticosamente, l’affermazione in Europa del principio della libertà di stampa per gli editori e i giornalisti. Dalla fine del Settecento alla seconda metà dell’Ottocento nascono alcuni dei più importanti e prestigiosi quotidiani moderni come il "Times" in Inghilterra (1785), il "New York Times" negli USA (1854), il"Frankfurter Zeitung" in Germania (1856), "Le Figaro" in Francia (1866). In Italia i giornali sono destinati a pochi intellettuali e derivano da fogli di avvisi settecenteschi. Essi sono la "Gazzetta di Parma" e la "Gazzetta di Mantova", che diventano quotidiani nella prima metà dell’Ottocento, secolo in cui gruppi economici e intellettuali promuovono la nascita dei giornali nelle città italiane più importanti.