SERGIO IACOPETTI
Cronaca

La vecchia casa del Pastore. L’abbattimento divide il quartiere: "È una questione di sicurezza"

Chi abita vicino e chi gestisce il campo sportivo è favorevole alla linea scelta dalla giunta comunale. Ma fra i residenti qualcuno appoggia la linea della riqualificazione dell’immobile dettata da Italia Nostra.

La Casa del Pastore sarà presto abbattuta; lavori di demolizione già affidati

La Casa del Pastore sarà presto abbattuta; lavori di demolizione già affidati

Il dibattito su quale futuro da riservare alla Casa del Pastore continua a tenere banco tra i residenti del quartiere Campo d’Aviazione. Mentre dallo scorso mercoledì il rudere è stato recintato dalla ditta F.lli Ferhati di Altopascio, che si è aggiudicata l’opera di demolizione (per 67269 euro dal Comune), tra i condomini dei palazzi vicini e tra gli sportivi che frequentano l’adiacente centro sportivo Luciano Martini ci si interroga e, soprattutto, ci si divide tra chi ne richiede la pronta demolizione e chi come è il caso di Italia Nostra, per bocca del suo presidente Antonio Dalle Mura, spinge per la conservazione e la ristrutturazione dell’immobile, per riconvertirlo e renderlo nuovamente fruibile alla collettività.

Chi spinge per un veloce abbattimento è l’Atletico Viareggio, che gestisce il Martini. "Da anni - sottolinea la presidente Giulia Martelli - abbiamo perorato la necessità di una rapida demolizione; demolizione necessaria per ovvi motivi di sicurezza pubblica. Pur riconoscendone il valore storico, l’edificio versa in condizioni di sicurezza ed igieniche catastrofiche. Condizioni tali da mettere a repentaglio la sicurezza dei nostri tesserati e degli stessi abitanti della zona. C’è il rischio relativo al collasso della struttura, così come c’è quello inerente al ricettacolo di delinquenza, con relativi giacigli, che ne consegue. La zona deve essere messa in sicurezza e bonificata in primis, poi siamo aperti a tutto".

Plaudono all’abbattimento anche molti dei residenti nei condomini confinanti. "Capita spesso - racconta una signora -, causa il degrado e la sporcizia, che ci si trovi costretti a scacciare i topi che, letteralmente, invadono i nostri pianerottoli. Noi stessi abbiamo più volte segnalato alle autorità come l’interno della struttura sia divenuta una vera e propria cloaca. Un rudere del genere non è degno di un quartiere residenziale come il nostro. Un rudere del genere può esistere solo in campagna".

C’è però anche chi vorrebbe la riqualificazione della Casa. "Distruggere per poi non farci altro - dice Luigi Beccaria - equivale ad una sconfitta. Appoggio in pieno Italia Nostra che ne perora la riqualificazione. Io ci vedrei bene, così come mi pare fu proposto anni orsono, la realizzazione di una e residenza per anziani". Proposta che trova apprezzamenti anche da altri residenti. "La spesa per la demolizione mi ci pare molto alta - dicono -, sarebbe opportuno far di questo rudere un simbolo del quartiere, dandogli una nuova chance facendolo divenire un centro aggregativo. Certo qui nessuno si illude del fatto che questo buon proposito veda la luce in tempi apprezzabili".

Anche Rita Ungania si schiera "per un rapido restauro e poi l’affidamento a qualche realtà locale per un progetto sociale". Altri, per concludere, sono aperti a tutto, "purché questo scempio venga demolito al più presto, magari prevedendo un allargamento della carreggiata, oppure un nuovo parcheggio".

Sergio Iacopetti