
Secondo il presidente dei balneari di Pietrasanta, Francesco Verona, non sarà facile trovare personale
Si dicono delusi dal calendario deciso dal comandante delle Capitanerie di porto. Costretti ad accettare obtorto collo un dispositivo che li vedrà ora impegnati a fare i salti mortali sia per reclutare personale, visto che la maggior parte dei potenziali bagnini è ancora sui banchi di scuola, sia per sistemare gli stabilimenti. Le associazioni balneari della Versilia non hanno accolto benissimo l’annuncio della partenza della stagione estiva fissato il 17 maggio in quanto speravano in un rinvio al 2026, confermando per quest’anno le scadenze di sempre. Da una parte la considerano infatti una buona notizia se confrontata con l’ipotesi iniziale del 1° maggio, ma la realtà è che tra un mese esatto gli stabilimenti dovranno essere pronti ad accogliere i bagnanti ma sono quasi tutti indietro con i lavori.
"Il 1° maggio sarebbe stato peggio – dice Francesco Verona, presidente del ’Consorzio mare Versilia’ di Marina di Pietrasanta – ma il 17 maggio è sempre presto. Averlo saputo lo scorso dicembre ci avrebbe consentito di organizzarci con i contratti, cosa che a metà aprile diventa più difficile. Abbiamo bagnini che frequentano le scuole e sono impegnati. Vanno bene per il sabato e la domenica, mentre per gli altri giorni dovremo trovare qualcuno che li sostituisca. Sarebbe stato meglio rinviare questo calendario al 2026. Ci adegueremo, ma ci sarà un po’ da soffrire perché non siamo preparati con il personale".
È della stessa opinione il presidente dei balneari di Forte dei Marmi Stefano Giannotti. "Anche noi speravamo di riparlarne il prossimo anno. Molti di noi – spiega – hanno ragazzi che studiano e non riusciranno a fare la stagione dal 17 maggio: dovremo compensare le loro assenze. Il problema non è da poco, faremo del nostro meglio per risolverlo. Poi per carità, partire il 1° maggio sarebbe stato un disastro. Ma di certo il 17 non è una buona notizia, siamo ancora indietro e serve personale per allestire gli stabilimenti. È un problema che avvertiremo soprattutto durante la settimana, ne risentirà il decoro del bagno che non potrà essere curato come l’anno scorso. Non è una cosa insormontabile, anche perché l’alternativa era restare chiusi. Ma a livello organizzativo abbiamo avuto poco preavviso – conclude – e in tempi di Bolkestein queste cose fanno davvero passare la voglia".
Daniele Masseglia