REDAZIONE VIAREGGIO

"L’acqua fa bene a questi soggetti Assurdo non fare un’eccezione"

La neuropsichiatra infantile. Gandione e il pediatra Cassano. sostengono la necessità. di aiutare i soggetti più fragili

Chi fa da sé fa per tre. La mamma del bambino autistico ha trovato un altro bagno con piscina, col gestore più comprensivo. Il caso non interessa agli enti pubblici. Eppure la questione è seria. Lo sa bene la professoressa Marina Gandione, neuropsichiatra infantile di Torino (Ospedale Regina Margherita e università) che da pensionata frequenta Viareggio: "Le regole devono adattarsi a ogni situazione, tanto da consentire il bagno in piscina anche a un bambino autistico che non tollera cose sulla testa. Senza che sia discriminato. Il soggiorno marino fa bene ai bambini autistici, che amano molto l’acqua. L’ambiente acquatico li fa stare bene. Capisco il balneare, magari altri bam,bini vedendo il piccolo senza cuffia vorrebbero imitarlo. Ma io sto dalla parte del bambino autistico: se spieghiamo ai bambini che per lui è importante non mettere la cuffia, capiscono e si adeguamo molto più degli adulti. Purtroppo non c’è una sufficiente conoscenza generalizzata che permetta alle persone con funzionamento normotipico a capire funzionalità diverse. Mettere cose in testa ai bimbi autistici è sempre un problema. Quindi, anche con una deroga, un modo per consentire il bagno al bambino si può trovare".

Ancora più drastico il pediatra Giampiero Cassano: "E’ una questione di buonsenso. Serve un compromesso. C’è una discriminazione troppo forte contro chi ha un disturbo dello spettro autistico. Non si deve acuire il disturbo con una cosa che non tollera. Il bimbo autistico ha bisogno di equilibri che non possono essere alterati. sta al buon senso delle persone, del gestore. non discriminare un bimbo con questi problemi per una cuffia. Bisogna essere disposti a fare del bene, non del male. Per un bambino così bisogna fare delle eccezioni, per lui è bello stare in acqua, forse gli altri bambini protestano?"

Anche dal punto di vista pediatrico generale "il soggiorno marino gli fa sfrutta la nebulizzaziobne dell’acqua marina con onde e vento, come un aerosol di sale: ottimo idratante delle vie respiratorie e della cute. Il soggiorno marino già secoli fa era consigliato in tante patologie. E’ benessere, il mare come medicina, con in più l’elioterapia beneficio esposizione al sole: cose che fanno bene ai bambini più piccoli in orari consigliati come alla persona più anziana, al soggetto sano e quello con problenmi sanitari. Per un disturbo autistico la talassoterapia è molto consigliata. Infine credo che si debba mettere la cuffia per il problema dei capelli, ma non è una questione igienica perché prima di entrare in piscina bisogna fare la doccia. Secondo me questa regola non deve essere applicata al caso del bimbo autistico".

b.n.