Ancora più di un incanto, un incantesimo. Capace di annullare il tempo e le distanze, di tenere insieme vecchi ricordi e nuove proposte, in un accordo di emozioni, di nostalgie e di speranze, intonante come le note sopra al pentagramma. Partecipare alla seconda edizione de “L’inCanto dei rioni“, andato in scena domenica al teatro Eden, con la conduzione di Daniele Maffei, è stato come vivere una magia. E dunque sentire in lontananza l’eco degli anni d’oro della Canzonetta dei Rioni, con i grandi delle musica di Burlamacco e quel teatro scompigliato dalle bandiere; ma con le ali spalancate sul futuro del Carnevale, che i bambini e le bambine, protagonisti del talent organizzato dalla Fondazione guidata dalla presidente Marialina Marcucci, hanno già preso per mano.
Dieci le canzoni in gara, scritte e musicate da Fabrizio Longobardi (in arte “Il solito Dandy), il maestro Simone Guzzino e Giacomo Coveri, che attraverso l’allegoria degli animali, con rara sensibilità e la giusta dose di ironia, hanno saputo cogliere le origini, l’identità e la vita nei quartieri di Viareggio. Riuscendo a dare una melodia ad uno spazio che non è solo fisico, ma è un sentimento.
Alla fine la giuria, presieduta da Beatrice Taccola, rappresentante del CdI della Fondazione, ha consegnato una classifica che ha incoronato vincitore il brano "Il cinghiale baritono", con l’acuto della piccola Daria Iancu, per il rione Torre Del Lago. Medaglia d’argento per “l’ape regina“ della Migliarina e "Un Carnevale di fiori", interpretata da Maria Sole Liberati e Eleonora Martini; per finire con il terzo posto del “polpo timido“ di "Darsena Darsena" con Alice Rogo, Alice Pierotti, Natalia Chang, Luca Rago, Matilde Musetti, Stella Romanò, Paolo Alfredo Kovacs.
Ma a vincere, insieme al cane Achille di Bicchio, alla Bodda Rock del Marco Polo, ai favolli della Vecchia Viareggio, al fratino della Croce Verde, alle rane e alle lumache del Varignano, ai delfini del Campo d’Aviazione, all’airone del Terminetto, è stato ancora il Carnevale. Che vive e si rinnova grazie a chi non smette di sognare.
Martina Del Chicca
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