DANIELE MANNOCCHI
Cronaca

L’allarme dei bagnini per la sicurezza in mare: “Bandiera rossa ignorata da tutti. E sulla battigia siamo pochi"

Due giorni fa, in Darsena, un gruppo di turisti ha offeso gli assistenti che li avevano richiamati. Confronti in corso con la Capitaneria: "Un addetto ogni 80 metri? Troppo pericoloso per tutti"

La bandiera rossa: segnale universale di pericolo, (troppo) spesso ignorato

La bandiera rossa: segnale universale di pericolo, (troppo) spesso ignorato

Versilia, 6 luglio 2024 – È stata una settimana impegnativa per i bagnini. La marettella di questi giorni – meno spaventosa del mare grosso, e proprio per questo più infida e pericolosa – ha costretto tante canotte rosse del litorale agli straordinari. Purtroppo, il lavoro di prevenzione messo in atto dai bagnini non sempre ha trovato la giusta collaborazione: due giorni fa, in Darsena, gli addetti sono stati presi a male parole da un gruppo di turisti. La loro colpa? Aver usato il fischietto per segnalare una situazione di pericolo.

Sul tema della sicurezza – di tutti: assistenti e bagnanti – sta lavorando su più tavoli la Lega Bagnini Versilia. "Quest’inverno, abbiamo organizzato un corso gratuito di salvataggio per i nostri associati – spiega il presidente Massimiliano Pezzini – e abbiamo intenzione di riproporlo aggiungendo lezioni di teoria, nuoto e corsi di Blsd da far fare ai nostri associati ogni anno, e non più ogni due".

Secondo Pezzini, di guardia sul mare da quasi quarant’anni, il potenziamento della sicurezza passa da diversi fattori: "È vero, le statistiche dicono che la Versilia è sicura – racconta – e che i decessi sono quasi sempre causati da un malore. Ma bisogna contestualizzare: a volte, il malore è fatale perché il bagnino arriva tardi, oppure, come succede alle spiagge libere, perché non c’è. Noi dobbiamo cercare di lavorare per massimizzare la sicurezza. In primo luogo, segnalando sempre gli interventi che facciamo. Da una ventina d’anni, per paura di ricevere controlli, i bagnini tendono a non inviare le segnalazioni dei salvataggi: da un punto di vista statistico, sembra che gli interventi siano pochi. Come Lega, da inizio stagione ne abbiamo segnalati 15, ma so che sono stati più di 50. E questo è un problema: così facendo, sembra che siamo in numero sufficiente".

E invece non è così. "Con le schede degli interventi, possiamo mappare le zone più a rischio – continua Pezzini –; in queste aree, siamo contrari a usare il piano di sorveglianza che prevede l’impiego di un assistente ogni 80 metri. È bene mettere in chiaro una cosa: un salvataggio, da soli, non si può fare. Servono due persone, meglio ancora tre. Ma con un bagnino ogni 80 metri, in caso di intervento restano sguarniti 240 metri di costa. La nostra proposta è di impiegare due soccorritori per ogni ’isola’. E poi bisogna saper usare il patino: la rescue board è comoda e veloce per raggiungere il pericolante, ma il patino garantisce una maggiore comodità nel tornare a riva, e comunque condizioni di sicurezza migliori. Sei più alto, hai una visuale migliore, puoi intervenire anche senza essere super allenato e hai comunque l’appoggio di una zattera galleggiante. È un mezzo eccezionale per la nostra costa, che nel corso della nostra storia balneare ha salvato decine di migliaia di vite".

Per questo, la Lega Bagnini ha aperto un confronto con la Capitaneria, dopo che la Guardia Costiera ha uniformato le norme sulla sorveglianza al resto della regione. "La Versilia non può essere assimilata al resto della costa toscana – spiega ancora Pezzini –: primo, perché ha una morfologia costiera particolare, che rende la corrente pericolosa dal sottocosta fino a 100 metri dalla riva, cosa che non accade altrove; secondo, per la dimensione delle spiagge che richiama molti più turisti: negli 80 metri previsti, di solito cisono tre stabilimenti e circa 400 punti ombra. Questo significa che un solo assistente si può trovare con varie centinaia di persone da sorvegliare. Non si può paragonare questa situazione con Capalbio o Follonica, dove la presenza dei bagnanti è infinitamente minore. La Capitaneria ci ha chiesto di dimostrare questi punti, e su questo stiamo lavorando".

DanMan