DANIELE MANNOCCHI
Cronaca

L’allarme dei “No Asse“: "Con il tracciato a Sud rischio multe dall’Europa"

Il Comitato torna a chiedere chiarezza alle istituzioni sul futuro della pineta "La ’pista’ ideata dall’amministrazione non risolve il problema del traffico. Usare la viabilità esistente è più veloce, evita gli espropri e costa meno".

Il sentiero a sud dello stadio dove dovrebbe passare l’Asse nell’ipotesi del Comune

Il sentiero a sud dello stadio dove dovrebbe passare l’Asse nell’ipotesi del Comune

Mentre l’iter per il finanziamento della Via del Mare da parte della Regione entra nel vivo, il coordinamento "No Asse" torna a esprimere le proprie perplessità in merito al progetto presentato dall’amministrazione che prevede il passaggio della nuova viabilità a sud dello stadio. Mettendo sulla bilancia costi e benefici delle varie alternative, i "No Asse" non hanno dubbi: meglio il tracciato a nord dello stadio.

"Come noto, ormai da anni l’amministrazione ha derubricato la ’Via del Mare’ da asse a pista – spiega Antonella Serafini del coordinamento –; la strada, dunque, non sarà altro che una ’pista’ usata di quando in quando per il passaggio delle imbarcazioni. Vale la pena spendere milioni di euro, si dice 12, di soldi pubblici, per attraversare una pineta con una strada larga 16 metri e devastare in questo modo l’ambiente all’unico scopo di far passare delle imbarcazioni? A tutti gli effetti, si tratterebbe di una strada privata a uso di alcune aziende della nautica".

Un progetto di questo tipo non comportebbe alcun beneficio per la viabilità congestionata della Darsena. E dunque, "se il problema è la viabilità nel quartiere – continua Serafini – perché si continua a rifiutare l’ipotesi di fare il tracciato a nord, sulla viabilità già esistente? Il progetto non è neppure una nostra invenzione: noi abbiamo solo rielaborato e proposto un progetto redatto alle amministrazioni comunali viareggine nel 2008-09 e previsto nel piano strutturale del 2004".

Arrivati a questo punto, e con tante questioni ancora da dirimere, il coordinamento chiede "che venga fatta chiarezza: c’è bisogno di una strada o basta una ’pista’? Devono passare le barche, le auto o tutte e due? Perché non percorrere la strada più semplice, sfruttando la viabilità già esistente e con una spesa ridotta rispetto a quella in progetto per l’asse a sud? Il tracciato a nord, inoltre, non viola norme regionali, nazionali ed europee che invece avversano il percorso a sud. È per questo che non sarà mai realizzato: non perché lo diciamo noi, ma perché lo dicono le leggi a tutela del territorio e dell’ambiente".

Entrando nello specifico, sono diversi i punti che i "No Asse" contestano. "Oltre alla mancanza di una valutazione appropriata delle alternative, bisogna evidenziare la quantità e la diffusione delle misure di mitigazione previste che già di per sé costituiscono un ostacolo al progetto – spiega Diego Bianchini del coordinamento –; inoltre, nell’area d’intervento sono comprese le pensiline dello stadio, dichiarate ’bene da preservare’ dalla Soprintendenza. In più, alla strozzatura all’altezza di via Indipendenza s’incontrano palazzine a uso residenziali e manca totalmente un piano approfondito per la gestione dell’area. In termini di sicurezza, il taglio delle dune fossili perpendicolari al tracciato rischia di compromettere il terreno dal punto di vista della tenuta idrogeologica. Inoltre, si prevede che la pista possa essere rialzata fino a un metro e mezzo dal livello del mare". C’è poi una questione economica tutt’altro che secondaria: "La pista insisterebbe su un sito di interesse comunitario, ossia la Macchia Lucchese – osserva Bianchini – con il rischio di entrara in infrazione comunitaria ed essere sanzionati dalla Comunità Europea con multe salatissime".

Insomma, "da anni esiste un progetto che utilizzando la viabilità ordinaria risolverebbe sia il problema del traffico sia il problema del trasporto delle imbarcazioni al porto, che non prevede l’abbattimento di nessun edificio e nessun genere di esproprio – sottolinea il coordinamento in una nota –; il finanziamento da parte della Regione di una pista con le caratteristiche descritte risulterebbe ingiustificabile sotto ogni profilo".

RedViar