REDAZIONE VIAREGGIO

L’allarme lanciato dal Nursind: "Pronto soccorso, è emergenza"

Attacco dei due sindacalisti Ravecca e Costagli: "Le festività natalizie hanno solo aggravato una situazione già di per sé molto critica, mettendo ulteriormente sotto pressione il servizio di emergenza-urgenza".

Secondo il sindacato Nursind queste festività natalizie hanno accentuato il problemi strutturali che riguardano il Pronto soccorso di Viareggio

Secondo il sindacato Nursind queste festività natalizie hanno accentuato il problemi strutturali che riguardano il Pronto soccorso di Viareggio

Giorni difficili al Pronto soccorso dell’ospedale Versilia. Secondo Maurizio Ravecca e Paola Costagli della segreteria Nursind Versilia e Lucca con l’arrivo del nuovo anno, nulla è cambiato: le festività hanno solo aggravato una situazione già critica, mettendo ulteriormente sotto pressione il servizio di emergenza-urgenza. La difficoltà nel reperire i medici di famiglia ha spinto molte persone a rivolgersi alla guardia medica. "La conseguenza – dice il Nursind – è inevitabile: un afflusso continuo al Pronto soccorso, dove i pazienti si accumulano in attesa di essere ricoverati o trattati. Questo sovraffollamento ha un impatto devastante sulla qualità dell’assistenza, nonostante l’impegno e la straordinaria professionalità del personale sanitario. Pazienti bloccati per giorni, il reparto è al limite. Molti pazienti attendono il ricovero da giorni, ostacolati da una cronica carenza di posti letto e personale insufficiente. In alcuni casi i pazienti sono stati dirottati in un altro ospedale, pazienti della Versilia che, chiamata un’ambulanza, sono finiti in pronto soccorso a Massa o a Pisa. Il problema è duplice: da una parte l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle patologie croniche; dall’altra, la riduzione dei posti letto ospedalieri che prolunga le degenze in Pronto soccorso (fenomeno del boarding) già al limite in Versilia". Il sindacato avanza quindi delle proposte. "Una risposta concreta potrebbe essere l’apertura straordinaria di posti letto nei periodi di maggiore afflusso. Gli spazi ci sono, ma manca il personale. I letti di presa in carico precoce, inizialmente previsti, non sono più sufficienti a gestire l’emergenza. Tuttavia è necessario agire sul territorio con interventi strutturali. Rafforzare la medicina di base, aumentare la disponibilità di medici di famiglia, potenziare i servizi di assistenza domiciliare e sviluppare le Case della Salute e i punti di primo soccorso, anche in questo caso servono assunzioni di personale sanitario per renderli operativi". Infine una considerazione finale. "È di pochi mesi fa la notizia delle dimissioni del coordinatore infermieristico, che ha scelto per la sua vita un altro lavoro più umano e con meno pressioni, ma che deve essere ancora sostituito. È inaccettabile che il pronto soccorso operi senza un coordinatore e che le prestazioni aggiuntive del personale siano pagate meno di quanto previsto dalla normativa regionale, gli infermieri sono i meno pagati d’Europa. Il tempo delle attese è finito. Serve un intervento urgente per garantire ai cittadini il diritto alla salute".