REDAZIONE VIAREGGIO

L’amore e altri disastri Quello sguardo penetrante E il mondo si capovolge

L’inizio di una nuova storia raccontata da un nostro lettore "Ti allarga l’orizzonte e non puoi più vivere dentro la gabbia in cui ti sei rifugiato".

VIAREGGIO

Uno sguardo. Intenso, quando meno te lo aspetti. Quando il vortice della vita ti porta altrove. Sommerso nella quotidianità. Il lavoro, la pianificazione delle ferie. Quando il tran tran è come la coperta di Linus. Rassicurante.

Poi quegli occhi ti penetrano. Improvvisi. E ti allargano l’orizzonte. Ti capovolgono i battiti cardiaci. E tutte le sicurezze crollano. Provi a fare resistenza. Ti dici: "non è possibile. Ti fai dei film. Sei il solito. È impossibile che pensi a te". Poi il cinguettio dell’ultimo sms ti fa sobbalzare sulla poltrona. "Cosa sarà successo adesso?", pensi.

Poi apri e, solo a leggere il mittente, il cuore comincia a battere più veloce. È la tachicardia che cavalca. Ma ancora una volta la razionalità ti riporta con i piedi per terra. Certo c’è quel Lei che si frappone come un diaframma tra tu e lei, appunto. La senti, ti propone un caffè. È questione di gentilezza, di educazione. Nulla più. Continui a pensare. La rincontri con la scusa di un altro caffè. Altro che reflusso e acidità di stomaco. Tutto è naturale. Anche il Lei che continuate a darvi, o il modo come ti passa il suo cellulare per leggere quei messaggi scambiati con il legale che la segue. Tutto così naturale che ti sembra di esserci cresciuto insieme. Eppure è la terza volta che la vedi nella tua vita. Le barriere cominciano a sgretolarsi. Il Lei finisce archiviato da un più diretto tu. Ma sai che, forse, sarà per l’ultima volta. In fondo che motivo c’è di rivederla. Nulla, se non il piacere di stare insieme. Di scoprire le tante affinità. Ma ancora non lo sai. Poi, dopo l’Opera, scopri che aveva ragione Dustin Hoffman in Rain Man quando racconta del bacio: "È umido". Elementare. Quasi basico. Eppure quante catecolamine entrano in circolo. La notte corre via veloce, in attesa di un nuovo incontro.

Manciate di minuti, eppure così travolgenti. Travolgenti come quelli occhi che ti hanno penetrato sin dal primo sguardo. Uno sguardo intenso. E il mondo si capovolge all’improvviso. Ti allarga l’orizzonte e capisci che non vuoi più vivere dentro la gabbia in cui ti sei rifugiato. Troppa comodità.

Mattia