L’Ape Operaia lascia via Carducci. Qui comprò l’abito da sposa la Bertè

La titolare Elisabetta Polacci riaprirà a primavera ma nel fondo di via IV Novembre e con una propria linea

L’Ape Operaia lascia via Carducci. Qui comprò l’abito da sposa la Bertè

Elisabetta Polacci dopo 46 anni lascia il fondo storico su via Carducci specializzato in beach wear, intimo e accessori artigianali

La svolta commerciale è storica: L’Ape Operaia lascia il fondo di via Carducci. Dopo 46 anni (fu aperto infatti nel 1978), la titolare Elisabetta Polacci ha infatti deciso di concentrare la vendita unicamente nel fondo rilevato nel 2001 dove adesso è ospitato il monomarca Miss Bikini. E così quella piccola boutique-bottega dal sapore romantico lascerà la sede storica da sempre punto di riferimento per le amanti dei modelli retrò, dei costumi iperfemminili, fino all’intimo, agli accessori e a capi creati con rari pizzi antichi. Non a casa è impossibile elencare tutti i personaggi ormai di casa all’Ape Operaia: proprio in via Carducci arrivò Loredana Bertè negli anni Ottanta scegliendo quello che era un copricostume in pizzo come proprio abito da sposa per convolare a nozze con Roberto Berger, figlio dell’imprenditore miliardario del caffè Hag e proprietario delle acque Sangemini. Il negozio adesso ha avviato la svendita della merce e dal 7 ottobre chiuderà definitivamente i battenti, per ricominciare una nuova storia a primavera in via IV Novembre.

"Sono tanti i motivi che mi hanno convinto a lasciare questo negozio – racconta Elisabetta Polacci – ho 74 anni e portare avanti due punti vendita era impegnativo dal punto di vista dell’organizzazione dei turni del personale e della logistica. Senza contare che, a causa della crisi dovuta al covid, molte aziende hanno chiuso e solo nel 2024 ho perso 4 fornitori. Ecco che a primavera L’Ape Operaia tornerà come brand, con una mia collezione di abiti e bikini, visto che ho registrato il marchio, così come quello de ’I costumi del Forte’. Porterò nel cuore i tanti ricordi che mi legano alla boutique di via Carducci: qui è venuta Claudia Mori con i bigodini in testa per non farsi riconoscere, Dalila Di Lazzaro, Marina Perzy, Sabrina Ferilli che impegnò per un giorno intero me e la sarta per adattare un costume da bagno che doveva indossare per un film. Il giorno dopo ci ringraziò inviandoci ceste di fiori bianchi. Non dimenticherò neppure quando Ornella Vanoni mentre stava provando un reggiseno fu interortta da una telefonata e parò traquillamente a seno nudo sull’uscio del negozio. E fui costretta a dire ’no’ a Zucchero che voleva una camicia da pirata per Sanremo fatta su misura per la mattina dopo".

Francesca Navari