L’appello della piccola Agata: "Vorrei un mondo senza scalini". Abodi: "Proveremo a crearlo"

Il ministro dello sport toccato dalle parole della bambina di 9 anni affetta da una malattia rara "È compito della politica trovare soluzioni. Ci impegneremo per donarti la libertà che chiedi".

L’appello della piccola Agata: "Vorrei un mondo senza scalini". Abodi: "Proveremo a crearlo"

La piccola Agata, affetta da Sma, accompagnata dai genitori

Agata si è messa al centro del palco della Festa della Salute iCare – "So che ci sono molte autorità qui presenti e vorrei fare loro delle domande" ha esordito – poi con garbo, ma decisione, ha messo al centro del dibattito e all’attenzione delle istituzioni in prima fila un tema di civiltà. Ha 9 anni, è affetta da Sma: "E quando vado fuori con la mamma – ha raccontato la bambina – incontro tanti scalini, e lei deve chiedere spesso aiuto: vorrei che venissero eliminati. E poi non posso raggiungere ovunque il mare, perché ci sono delle difficoltà. Invece mi piace andare sulla spiaggia e fare il bagno..".

Un appello forte e diretto alla politica, di fronte al quale la politica non ha potuto cercare scorciatoie. Ed è a quel punto che il Ministro dello Sport Andrea Abodi si è alzato, ha chiesto il microfono alla presidente di Motore Sanità Giulia Gioda, che col sostegno del Comune ha promosso l’iniziativa, e guardando Agata e la sua mamma dritte negli occhi, ha risposto: "Noi politici abbiamo il compito di prenderci delle responsabilità, senza spacciare illusioni. Agata merita una risposta".

Ha ricordato con orgoglio i risultati ottenuti dalla Nazionale alla Paralimpiadi, le 71 medaglie, la soddisfazione si aver raggiunto i vertici del Mondo "Lo sport – ha aggiunto Abodi – per definizione è inclusione, ma a mio avviso è anche coesione sociale". "I nostri impianti però – ha ammesso – non sono sempre accessibili, le nostre scuole non sono sempre accessibili". "Non so quanto tempo ci vorrà, ma voglio che Agata torni a casa almeno con la speranza e la fiducia che noi ci impegneremo per consentirle di entrare in un impianto sportivo, di poter fare un tuffo nel mare: stiamo perseguendo questo obiettivo collaborando tutti insieme. Stiamo lavorando per Agata e le molte Agata che ci sono in Italia affinché possano vivere bene o, comunque, meglio. E ti prometto, piccola Agata – le ha detto – che presto ci tufferemo insieme".

Ad Agata si è rivolta anche la Viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali Maria Teresa Bellucci: "Quello che ci chiedi è di poterti spostare liberamente e un giorno – ha assicurato – sarà così: noi tutti dobbiamo lavorare perché tu non abbia più bisogno che qualcuno alzi la tua carrozzina per farti superare quel gradino che non ti rende possibile essere libera". "Proprio perché non vendiamo sogni non è una cosa che possiamo realizzare in poco tempo – ha proseguito Bellucci – : c’è bisogno di un lavoro costante, di determinazione, di mettere a disposizione i migliori strumenti".

L’importante, però, è cominciare, Agata ha abbattuto l’indifferenza e ogni barriera architettonica che cadrà sarà un successo per lei e per tutti. "Agata è una bambina straordinaria che ha posto alla nostra attenzione alcune sue difficoltà, e delle questioni di primaria importanza. A lei – ha concluso il sottosegretario all’innovazione Alessio Butti – rispondo che ha ragione. E che tutti quanti, a proposito di inclusività e inclusione, dovremmo essere al servizio di Agata e di tutti i bambini, i ragazzi e gli adulti che vivono le sue stesse difficoltà".

mdc