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Le celebrazioni del Centenario. Puccini e ‘Il soffio della vita’ in mostra anche al Gran Teatro

La rassegna itinerante è giunta a Torre del Lago in concomitanza con la serata conclusiva del Festival. L’esposizione, curata dalla pittrice svizzera, Caroline Lèpinay celebra la musica immortale del Maestro.

Una delle opere esposte nella rassegna ‘Il soffio della vita’

Una delle opere esposte nella rassegna ‘Il soffio della vita’

In occasione della serata conclusiva del Festival Pucciniano, con in scena Madama Butterfly, ieri sera è stato possibile ammirare la mostra itinerante che ha toccato molti dei luoghi più cari al Maestro Puccini. Promossa e patrocinata dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni Pucciniane, presieduto dal Maestro Alberto Veronesi, la mostra intitolata “Il Soffio della Vita” dell’artista svizzera Caroline Lépinay è esposta al Gran Teatro Giacomo Puccini di Torre del Lago. Un’esposizione che celebra la rinascita del Maestro attraverso la sua immortale musica, destinata a vivere per l’eternità. L’opera di Caroline Lépinay riprende il tema di Puccini, “Amore vincitore” in un ideale seguito de “La Bohème”. In linea con il secolo in cui Puccini visse, la storia del sequel è scritta come un film muto ed è messa in scena sotto forma di una lunghissima serie di “diorami”, suddivisi in 21 scene - veri e propri frame cinematografici - che accompagnano lo spettatore in questo “viaggio” nel mondo Pucciniano, guidandolo attraverso la musica del Maestro che permea l’ambiente. La mostra mette in risalto l’originalità delle opere che fanno uso della plasticità immerse in visioni oniriche sospese e illuminate dalla pellicola del cinema.

Svizzera-franco-canadese, Caroline Lépinay è nata da madre franco-italiana e padre francese. Oltre alla sua pratica artistica, è diventata consulente di leader politici e industriali francesi, canadesi ed emirati. Ha collaborato in qualità di artista interprete e di direttrice artistica, fonografica e videografica con il gruppo “La belle équipe” per Harry Williams productions a Parigi. Nel 2009 a Montréal ha organizzato la mostra intitolata “Violino ed erranza”, il cui capolavoro, “Il violino silenzioso” appartiene oggi al collezionista, filantropo e mecenate opera di Montréal, M. Davis B. Sela.

Nel 2019 in occasione della 58ª esposizione internazionale d’arte La Biennale di Venezia, ha creato la mostra intitolata “Love is blind/Bind for love” che rappresentava al tempo stesso un culmine nel suo lavoro di ricerca, un rinnovamento e una prima. Nel 2021 l’artista ha perso il padre e, per mettere in scena questa prova di vita, si è ispirata all’opera melodrammatica “La Bohème”, che racconta una storia d’amore sconvolta da un destino implacabile, quello di una malattia mortale.