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Le colonnine autovelox: "Una spesa davvero inutile"

Discussione in consiglio per i 5 true box sul territorio

Le colonnine autovelox: "Una spesa davvero inutile"

"Quanto sono costati e quanto hanno ’fruttato’ i cinque true box sul territorio?". E’ la domanda daella consigliera comunale di opposizione Rachele Nardini riguardo le colonnine dell’autovelox. "Il loro posizionamento desta perplessità – ha detto – in primis quella di via Vico che alla fine si è rivelata una sentinella che intercetta solo il passaggio auto. Poi ci sono quelli in via Provinciale e via Padre Ignazio messi in punti poco consoni, con una rete e un palo vicino che ne limitano il raggio d’azione; pure quello in via XX Settembre è in prossimità di un palo che lo fa apparire inutilizzabile. Infine c’è il caso di via Michelangelo dove il true box è disturbato da un manufatto e dove tra l’altro il limite di velocià è già a 30 chilometri, mentre gli autovelox sono collocati per rilevare lo sforamento dei 50". "Siamo partiti in via sperimentale col primo true box – ha risposto l’assessore alla viabilità Massimo Lucchesi – per necessità di rallentare il traffico su via Vico dopo la creazione della rotonda di via Giglioli. Poi la presenza di una pattuglia si è rilevata difficoltosa e quando sarà attivo il semaforo a chiamata lo sposteremo verso la piazzola oppure in via Dell’Acqua, via Versilia o via Civitali. Gli altri 4 sono stati posizionati calcolando la circolazione. Ad oggi non ci hanno fatto fare cassa, come avvenuto per il rosso semaforico, ma l’investimento è stato minimo: neppure 10mila euro per le colonnine mentre la true-cam era già a disposizione del comando".