REDAZIONE VIAREGGIO

Le emozioni artistiche di Renato Santini

La Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea ospita fino al 26 giugno la mostra di 52 opere dell’amato pittore viareggino

Nelle sale della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Lorenzo Viani“ si può visitate la mostra “Straccali, maschere ed emozioni nella pittura di Renato Santini“: un abbraccio di emozioni per i visitatori. La mostra è stata allestita grazie all’impegno dei Maestri d’Ascia e Calafati, alla famiglia Santini, alla Fondazione Sgro e ai privati cittadini che hanno messo a disposizione le loro opere. Resta aperta fino al 26 giugno negli orari di apertura della galleria. L’esposizione composta da 52 pitture a olio racconta le esperienze eterogenee dell’artista, amico e allievo prediletto di Lorenzo Viani, figura emblematica nel panorama artistico cittadino. Renato Santini è nato Viareggio il 16 giugno 1912 dove è morto l’8 febbraio del 1995.

Giovanissimo si è dedicato all’esercizio del disegno e della pittura di soggetti prevalentemente marini. Nel 1934 una sua opera “Donne di marinai“ è acquistata dal Museo d’Arte Moderna di Palazzo Pitti. Ha esposto più volte alla Quadriennale di Roma, un autoritratto è nella collezione degli Uffizi di Firenze e opere sono conservate in importanti musei pubblici e collezioni private. Una sua opera “Pesce sulla riva“ del 1959 è al Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno e la tela “Ragazzo dai capelli rossi“del 1947 è nella Galleria d’Arte Moderna di Genova. Per anni Santini è stato a fianco di Lorenzo Viani del quale ha ereditato più una certa etica professionale che la personale rielaborazione dell’immagine. Santini nella sua coerente fedeltà ai moti genuini dello spirito e nella comunione con gli oggetti e con le immagini della quotidianità ,appartato e meditativo, è stato un buon osservatore degli eventi che hanno trasformato la società.

Le sue “maschere“, i suoi “straccali“, le sue “spiagge“ e le vedute suburbane si sono vitalizzate di umori e di illusioni: testimonianza di civili trasalimenti della coscienza e di una tenace e tal-volta dolente adesione alla vita diventando specchio e testimonianza del “poco vivere“ quotidiano. Ha conquistato la stima dei più attenti osservatori della cultura da Renato Guttuso arrivando a Mario Tobino a Vittorio Sgarbi. Non si può non ricordare l’opera di maestro della cartapesta rappresentante dei maghi costruttori del Carnevale e la consulenza nella realizzazione di scenografie per cinema e televisione.