DANIELE MANNOCCHI
Cronaca

Le missioni umanitarie. Medici e infermieri del 118 volano nell’inferno di Gaza

Dai territori sotto attacco israeliano sono stati portati via 18 bambini malati. Da Skopje trasferiti in Italia 4 giovani ustionati nell’incendio della discoteca.

Il gruppo di operatori che ha partecipato trasferimento di 4 pazienti feriti nell’incendio della discoteca in Macedonia

Il gruppo di operatori che ha partecipato trasferimento di 4 pazienti feriti nell’incendio della discoteca in Macedonia

Anche due operatori sanitari (un medico e un infermiere professionale) che lavorano nella sala operativa del 118 dell’ospedale Versilia hanno preso parte alle operazioni di Medical Evacuation (Medevac) in collaborazione con il dipartimento nazionale della Protezione Civile e all’organizzazione mondiale della sanità, che hanno trasportato verso gli ospedali Italiani complessivamente 18 bambini provenienti dalla striscia di Gaza e 4 ragazzi dalla Macedonia, rimasti coinvolti nell’incendio della discoteca a Skopje in cui sono morte più di 50 persone.

In particolare un team sanitario dell’Asl Toscana nord ovest ha preso parte alla missione che ha permesso il trasferimento in Italia di quattro pazienti rimasti feriti nel grave incendio scoppiato tra il 14 e il 15 marzo in una discoteca della cittadina macedone di Kocani. L’équipe sanitaria che ha preso parte alla missione comprendeva anche personale dell’Asl Toscana nord ovest tra cui Michela Cavallin, coordinatrice infermieristica della Centrale Operativa 118 Sud e, in questa occasione, anche Coordinatrice della missione MedEvac; il medico del 118 Alessandro Lanciani e l’infermiere Matteo Tibaldi, entrambi della Centrale Operativa 118 Nord (che è quella che ha sede all’ospedale Versilia).

Le operazioni della prima missione sono iniziate nella mattinata di martedì scorso quando è partito da Roma un team sanitario di Assestment, della Regione Lazio che si è recato al Cairo per visitare e valutare 9 bambini palestinesi con gravi patologie in attesa della loro evacuazione definitiva che si è conclusa nella giornata di giovedì 20 marzo. I bambini sono rientrati nella serata di giovedì scorso con un volo della Guardia di Finanza, destinati ad ospedali della Puglia, della Campania, del Lazio, e al Meyer di Firenze, con scalo a Bari e Pratica di Mare

Lo scorso martedì mattina da Pisa invece è partito un C-130 della 46° Brigata Aerea, con cui un team sanitario composto da Medici e Infermieri e 6 Volontari equamente di Anpas, Croce Rossa e Misericordie della Toscana è andato all’aeroporto di Skopje in Macedonia dove ha preso 4 giovani ragazzi ustionati nel terribile incendio della discoteca. Il volo sanitario ha fatto uno scalo a Milano per tre pazienti destinati all’ospedale Niguarda e per uno diretto a Parma, un secondo scalo è stato fatto a Pisa per una giovane ragazza destinata al centro ustioni di Cisanello.

I tre sanitari della Asl Toscana Nord Ovest hanno poi preso parte alla seconda missione sanitaria che si è svolta mercoledì della scorsa settimana quando dall’aeroporto militare di Pratica di Mare, è partito un KC 767 dell’Aeronautica Militare Italiana con a bordo un medico e un infermiere del Sistema di Emergenza Territoriale Toscano, che è atterrato all’aeroporto di Ramon in Israele, dove ad attenderlo c’erano altri 9 bambini Palestinesi con gravi patologie destinati ad ospedali della Liguria, della Lombardia, dell’Emilia Romagna, del Piemonte e al Meyer di Firenze. Vista la sensibilità del posto dove si recava, l’aereo ha potuto fare una sosta brevissima per il tempo strettamente necessario all’imbarco dei pazienti e dei loro familiari, per ripartire subito verso l’Italia.

La Centrale Cross aveva già svolto in passato altre operazioni di evacuazione medica di bambini provenienti da Gaza: ad agosto scorso e l’ultima recente nel Febbraio del 2025, sempre in collaborazione con la 46° Brigata Aerea di Pisa, con cui ha un protocollo di intesa e collaborazione, anche allora con l’impegno del personale del Sistema di Emergenza delle 3 Asl Toscane, del Volontariato Toscano e del Personale stesso della Cross, ma mai prima di ora si era verificata una concomitanza di tre missioni differenti in tre giorni consecutivi.

L’impegno è stato grande anche perchè ogni missione richiede molto lavoro di organizzazione da parte della sala operativa che si occupa dalla ricerca dei posti letto nelle Regioni Italiane fino alla ricerca dei mezzi di terra che si occupano del trasferimento dei pazienti dagli aeroporti agli ospedali individuati.