Le nuove frontiere dei veterinari: "Adottare terapie meno invasive contro il proliferare dei tumori"

Il medico viareggino Manuel Santini cura unicamente con i farmaci ai cani ‘pazienti oncologici’ "Questo ci permette di evitare la chemio che rappresenta un rischio per l’animale e il proprietario".

Le nuove frontiere dei veterinari: "Adottare terapie meno invasive contro il proliferare dei tumori"

I cani sono i migliori amici dell’uomo e chi li ama davvero non lesina cure nel momento del bisogno (foto d’archivio)

Curare il proprio cane, o il proprio micio, paziente oncologico evitando cure invasive come la chemioterapia. E’ l’obiettivo che si è prefissato il veterinario viareggino Manuel Santini, una Laurea in veterinaria nel 2011 e un master in oncologia nel 2015.

Dottore, in che cosa consiste la terapia?

"E’ una terapia metronomica che consiste nella somministrazione di piccole dosi di farmaco che, diluite nel tempo, riescono ad arrestare il tumore. L’animale, invece che esser sottoposto a flebo, prende per bocca una semplice compressa. Questa compressa contiene particelle di ozono che entrano nelle cellule malate e le uccidono evitando così la loro replicazione Una terapia, sicuramente meno invasiva, nella quale si evita all’animale lo stress ed il dolore della classica chemio".

Una terapia avvalorata da studi scientifici?

"Certamente, studi che ne mettono in risalto la funzionalità. L’animale non è più sottoposto a forti dolori fisici o stress mentale. Inoltre ne va anche la salute del padrone stesso".

Cioè?

"Il padrone non corre più il rischio di inalare i residui della minzione e della deiezione dell’animale, che sono anch’essi rischiosi per la salute".

Dal punto di vista economico c’è un aggravio di costi?

"Partiamo dal presupposto che combattere un tumore porta comunque a sostenere spese importanti. Ciò premesso un solo ciclo di Chemio può costare anche 300 euro, mentre questa cura si aggira sui 150 a ciclo".

Su quali pazienti sta portando avanti la terapia?

"Al momento su tre cani. Un boxer e due meticci affetti da Mastocitoma: tumore localizzato su alcune cellule infiammatorie che diventano tumorali. Fino ad alcuni anni fa si amputava l’arto mentre ora, con le compresse, il mastocitoma si riduce e si sgonfia".

L’incidenza di pazienti oncologici è in aumento come nell’uomo?

"Sì, i nostri amici a quattro zampe del resto condividono lo stesso ambiente in cui viviamo. Inoltre il loro ciclo biologico è molto più accelerato del nostro e certe patologie hanno di conseguenza un decorso molto più rapido".

Allora cosa bisogna fare per evitare brutte sorprese?

"Naturalmente prevenire. Ogniqualvolta si nota qualcosa di strano è fondamentale fare un esame citologico".

E in cosa consiste questo esame citologico?

"Si prelevano cellule dal nodulo usando un ago sottile da insulina quindi, dopo una manovra rapida e indolore, si prepara il vetrino e si colora per poi osservare al microscopio. Personalmente faccio sempre un esame microscopico a immersione in olio (ingrandimento 100%) per valutare le cellule raccolte e studiarne forma, nucleo e nucleolo".

Sergio Iacopetti