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Lecciona, bella e impossibile: la passerella è una trappola

Vere e proprie voragini tra i camminamenti: e passeggiare nella zona diventa un pericolo

Problemi per le passerelle della Lecciona

Viareggio, 11 luglio 2020 - Capita, sia a chi arriva alla Lecciona per la prima volta che a chi sceglie la spiaggia del Parco per tutti i suoi giorni di mare. Capita di essere travolti dalla carezza del camuciolo, incantati dalla fioritura del fiordaliso, dallo spettacolo della grandi lame e, accecati dal sole e da tanta bellezza concessa dalla natura, di non fare caso quindi a dove si mettono i piedi.

Può capitare così di inciampare in una delle tante voragini che costellano le passerelle di legno che dal bosco umido, attraversando le dune, indicano la strada verso la battigia. Quelle passerelle a cui l’Ente Parco di Migliarino San Rossore dovrebbe preoccuparsi di fare manutenzione; ma evidentemente è passato troppo tempo dall’ultima volta.

Perché quei camminamenti, pensati e posati per proteggere il delicato ecosistema dunale, i nidi del fratino e per tracciare agli ospiti della Lecciona la strada giusta per vivere quel lembo di spiaggia protetta, sono ormai completamente devastati. Le tavole saltate rappresentano un attentato alle caviglie dei bagnanti. E i corrimano non sono messi meglio, alcuni sono divelti, ormai accasciati a terra, mentre altri si stanno sbriciolando. Sbucano chiodi arrugginiti, svettano pali appuntiti proprio dove corrono i bambini per arrivare più in fretta all’acqua.

"Pur essendo una delle zone più belle, più autentiche e amate della città – commenta un nostro lettore, che ha inviato il reportage fotografico al numero WhatsApp 335.69.89.063 – si percepisce la trascuratezza. Non è questo il modo di accogliere i turisti che scelgono di vivere il mare nella sua versione più libera e naturale". Anche la cartellonistica lascia qualche dubbio, ci sono indicazioni che ormai, logorate del tempo, non spiegano più niente.

«Questo abbandono provoca il calpestio dell’area dunale – denuncia pubblicamente Alessandro – , siamo nella macchia lucchese dentro il Parco. Una delle otto riserve nazionali della biosfera e l’unico patrimonio riconosciuto dall’Unesco del comune di Viareggio. Questo patrimonio va difeso, con tutte le nostre forze. Ma deve essere anche vissuto, nel rispetto dell’ambiente".

Martina Del Chicca © RIPRODUZIONE RISERVATA