BEPPE NELLI
Cronaca

L’epopea di Sergio non tornerà. Oggi si canta con l’auto-tune. E "BussolaDomani" è un prato

Costi delle tornée altissimi come i prezzi dei biglietti. Mancano stadi e palazzetti adeguati. La speranza è la crescita della "Prima Estate" a Lido: ma i "big" sono diversi da quelli del passato.

L’epopea di Sergio non tornerà. Oggi si canta con l’auto-tune. E "BussolaDomani" è un prato

L’epopea di Sergio non tornerà. Oggi si canta con l’auto-tune. E "BussolaDomani" è un prato

Se c’è stato un versiliese dalla dimensione planetaria, quello è Sergio Bernardini. Il signore delle stelle: per 30 anni ha portato in Versilia i grandi del mondo dello spettacolo, italiani e internazionali. Dal jazz del Bussolotto al pop, dalla musica d’autore alle voci più mitiche, dal teatro alla televisione, dai palcoscenici di Las Vegas alle star di Hollywood. Bernardini ha anche segnato dei primati assoluti: il primo Festival della canzone, il primo teatro tenda d’Italia, la prima tourné di Fabrizio De André, l’ultimo concerto dal vivo di Mina.

L’elenco dei mostri sacri che si sono esibiti per lui è sterminato. Perfino The Platters e Louis Armstrong. Dite un nome a caso, le probabilità che sia stato ingaggiato da Bernardini è altissima. Gli Anni Ruggenti di Bernardini sono durati molto più che non quelli della Versilia, che deve a lui i primi sbarchi in televisione e il marketing – all’epoca si diceva pubblicità – di luogo di vacanze fantastiche, contrapposto ai formicai popolari delle spiagge romagnole. A distanza di 40 anni e più la parola BussolaDomani fa venire a mente, di schianto, tre nomi: Mina, Liza Minnelli con l’orchestra guidata da William Lavorgna, Renato Zero prima di Zerolandia. Cioè l’Italia, New York e i Sorcini.

Perché BussolaDomani (il prato comunale senza più tendone) rivedesse degli show c’è voluto quasi un trentennio. Nel frattempo tutto è cambiato. Lo showbiz, gli artisti, i costi delle tournée, i prezzi dei biglietti (150-200 euro anche per chi canta con l’autotune che corregge le stonature, quando a Londra The Wall dei Pink Floy costò 8 sterline e mezza, tanto per dire). Oggi i concerti delle star di ogni genere musicale pagano se si svolgono in ambienti dai grandi numeri. Gli impresari cercano grandi palazzetti dello sport e stadi. E la Versilia è un po’ fuori dal giro. Solo la scorsa stagione l’area di BussolaDomani è tornata a proporre spettacoli di grande richiamo, per lo meno tra i giovanissimi. La speranza è che le presenze turistiche e il calibro dei cantanti continuino a crescere. Lo Stadio di Viareggio è in ricostruzione, e in futuro potrebbe ospitare grandi concerti come in passato. La spiaggia della diga foranea, ribattezzata Muraglione, ha attratto maree oceaniche con Jovanotti: ma era una tournée ad hoc per la riva del mare. Nei palasport versiliesi invece mancano i numeri per uno spettacolo che vada oltre il Miccio Canterino. E anche la Versiliana ha una dimensione molto intima.

Grandi spettacoli a luglio e agosto però non reggono solo coi villeggianti. Anche al Festival Puccini tanti spettatori sono pendolari. Spesso chi viene da lontano deve andare a dormire lontano. Ma per vedere Louis Tomlinson (concerto al di fuori della "Prima Estate"), i ragazzi sono stati accampati sul marciapiede una settimana. Tempi moderni: la diretta Rai dalla Bussola è storia passata. E anche quella clientela.