È un esodo inarrestabile che ha toccato diversi uffici. Coinvolgendo anche figure apicali come la dirigente Valentina Maggi, in partenza per il comune di Viareggio, e il segretario Marco Petri, diretto alla Provincia. La fuga dei dipendenti comunali non è più un fenomeno passeggero ma strutturale. Tanto da portare la giunta a disporre criteri più stringenti, incluso il necessario assenso dell’amministrazione, senza il quale nessuno potrà lasciare il palazzo municipale. Attirando però le critiche della minoranza, che accusa l’amministrazione di voler così "incatenare" i lavoratori.
Passata in sordina, la decisione della giunta risale al 30 gennaio e ha stabilito quali sono le figure "infungibili", ossia fondamentali per lo svolgimento di determinati lavori. La lista include dirigenti, funzionari, responsabili unici del progetto (Rup), dipendenti coinvolti in progetti finanziati da fondi Ue o Pnrr, dipendenti con compiti legati ai processi digitalizzazione e di innovazione tecnologica dell’ente e dipendenti come unici componenti di un ufficio. La giunta ha inoltre stabilito che in tutti questi casi la mobilità in uscita sia subordinata all’assenso dell’amministrazione, che il rilascio del consenso sarà negato tranne alcune circostanze (ad esempio il dipendente dimora ad oltre 50 chilometri dal municipio o sia genitore di minori) e che il consenso possa essere valutato in tutti gli altri casi in presenza di ragioni che saranno vagliate dalla Conferenza dei dirigenti. "Il problema – spiega il sindaco Alberto Giovannetti – è che spesso arriva un nuovo dipendente il quale va subito in mobilità, fermandosi solo un anno, un anno e mezzo. Questo ci costringe a ricominciare daccapo, mettendoci in difficoltà. Abbiamo preso questa decisione per avere più stabilità e non compromettere certi servizi, che hanno bisogno di continuità e qualità. Ogni anno sono una ventina quelli che vanno via da Pietrasanta, e altrettanti vengono da fuori. Quindi è un problema di tutti i comuni: infatti a Firenze hanno adottato questa delibera e noi l’abbiamo presa da loro. Un vigile di Firenze aveva vinto il concorso da funzionario per la Polizia municipale di Pietrasanta, ma Firenze non lo manda e lui ha fatto ricorso. Stiamo aspetando la sentenza".
A scovare la delibera di giunta è stato il capogruppo Lorenzo Borzonasca (Insieme per Pietrasanta), il quale va all’attacco. "È un grave attacco alla libertà lavorativa dei dipendenti – scrive – dato che impone limitazioni alla mobilità ben oltre quanto stabilito dalla normativa nazionale. La verità è sotto gli occhi di tutti: a Pietrasanta è in corso un vero e proprio esodo di personale. Anziché interrogarsi sulle cause di questa fuga e affrontare i problemi organizzativi interni, la giunta sceglie la via più facile: bloccare le uscite, incatenando i dipendenti ai loro posti. Con il pretesto dell’infungibilità, in pratica quasi nessuno potrà più lasciare l’ente senza il consenso discrezionale dell’amministrazione. Chiediamo che la delibera venga ritirata".