"La Casa dei Giovani non andava venduta: avremo un servizio utile, ma di natura privata". Ad esprimersi è Ettore Neri, l’ex sindaco che nel 2012 inaugurò il complesso sociosanitario in via delle Contrade. "La decisione del Comune di venderla può essere spiegata con tre motivi – sostiene – il primo è che il Comune è a corto di risorse sulla spesa in conto capitale, che non ritiene utile valorizzare la struttura dedicata alla formazione, o che la Croce Bianca è direttamente interessata all’acquisto di un bene che dovrà in ogni caso avere funzione sociale. Il primo effetto è che un servizio socialmente utile di natura pubblica diverrà un servizio socialmente utile di natura privata. La Casa dei Giovani proveniva dall’accordo che Croce Bianca, Asl e Comune stipularono per realizzare la nuova sede della Croce Bianca su una porzione di terreno olivato del Comune che realizzò una variante che sacrificava una parte consistente dell’uliveto storico per la nuova struttura; la Asl si impegnò ad assegnare alla Croce Bianca, qualora avesse vinto il bando, i servizi sociosanitari e la Croce Bianca si realizzò la propria nuova sede e costruì in permuta la Casa dei Giovani. Al tempo l’opposizione, diversa dall’attuale maggioranza, sostenne che il terreno alla Croce Bianca glielo avrebbe regalato e non dato con permuta. Perché l’attuale amministrazione non ha donato la Casa dei Giovani alla Croce Bianca, ma ha preteso denaro? Questo gesto sarebbe dovuto due volte visto che gli attuali amministratori si sono trovati a vendere un patrimonio che non volevano e, se ci fossero stati loro negli anni della realizzazione della Casa della Salute, questo patrimonio non sarebbe stato edificato. Spero che la Croce Bianca si ricordi degli impegni morali presi alla nascita della casa della salute con Asl, Comune, Società della Salute e Regione".
Francesca Navari